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ELENCO DEGLI ARTISTI TRATTATI DALLA GALLERIA D’ARTE
Tullio Crali VENDITA, ARCHIVIO, VALUTAZIONI, QUOTAZIONI OPERE E QUADRI
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Valutazioni e valore opere di Tullio Crali
Quanto vale un’opera di Tullio Crali?
Opere su tela possono valere dai 3.000 ai 100.000 euro
Opere su carta, invece, possono valere dai 500 ai 10.000 euro, a seconda della tecnica, delle misure e della qualità dell’opera.
Biografia
Di origini zaratine, nacque in un piccolo centro delle Bocche di Cattaro, nell’odierno Montenegro, dove il padre era impiegato temporaneamente. Risiedette a Zara fino al 1922, anno in cui si trasferì con la famiglia a Gorizia. La scoperta del futurismo avvenne a quindici anni, durante gli studi presso l’istituto tecnico della città, e le prime opere furono influenzate da Giacomo Balla ed Enrico Prampolini.
Il suo primo volo avvenne nel 1928, e l’anno successivo – quando nacque l’aeropittura futurista – entrò in contatto con Filippo Tommaso Marinetti, aderendo ufficialmente al movimento futurista.
Dopo le prime esposizioni in Italia, fu invitato da Marinetti a mostrare le sue opere a Parigi nel 1932, nella prima esposizione dedicata agli aeropittori italiani. Questo evento lo portò a stringere un legame personale con Marinetti. Tra gli altri, Balla, Depero e Dottori.
Anche dopo la Seconda Guerra Mondiale, mantenne la sua adesione alla poetica futurista. Iniziò la sua attività a Torino e successivamente si trasferì a Parigi (1950-1958, periodo in cui sviluppò le “sassintesi”), per poi trasferirsi al Cairo (1962-1966), dove insegnò presso la scuola d’arte italiana. Dal 1958 al 1961 insegnò Disegno e Storia dell’Arte al Liceo Scientifico “Vittorio Veneto” di Milano.
Dal 1966 fino alla sua scomparsa, visse a Milano, dedicandosi alla raccolta e catalogazione dei suoi documenti e materiali personali. Nel 1999, ha donato l’intero archivio al Mart di Rovereto, comprendente 41 opere, cui se ne aggiunsero altre 48 dopo la sua morte.
Tullio Crali, su sua precisa volontà, è sepolto nel cimitero di Macerata, città che conobbe nel 1943 durante il servizio militare e che continuò a frequentare. Riposa accanto al figlio Massimo (deceduto il 3 febbraio 2008) e alla moglie Adolfina Savelli, mentre a Macerata risiedono anche le tre nipoti Marzia, Vibia e Lavinia.
VENDITA DELLE OPERE DI Tullio Crali, STIME E ACQUISTI
Per quanto riguarda la vendita dei quadri realizzati dal rinomato artista, si consiglia di contattare un’operatore di mercato al fine di studiare l’opera, capirne e giustificarne l’autenticità ed evitare qualsiasi tipo di problematica.
Affidarsi ad un operatore professionale vi semplificherà ogni procedura e massimizzerà il profitto che realizzerete dalla vendita dell’opera.
CARRIERA, PRODUZIONE ARTISTICA E ARCHIVIO DI Tullio Crali
Nel 1928 Crali compì il suo primo volo. L’entusiasmo per il volo e la sua esperienza come pilota ebbero un impatto diretto sulla sua produzione artistica. L’anno successivo, tramite Sofronio Pocarini, entrò in contatto con Marinetti, l’ideatore del futurismo, unendosi al movimento. Nel medesimo anno venne lanciata l’aeropittura attraverso il Manifesto dell’Aeropittura, redatto da Marinetti insieme a Balla, Depero, Prampolini, Dottori, Cappa, Colombo (noto come Fillia), Sansoni (detto Tato) e Somenzi, pubblicato nell’articolo Prospettive di volo. Nel manifesto si sottolinea che “Le prospettive mutevoli del volo costituiscono una realtà assolutamente nuova e che nulla ha di comune con la realtà tradizionalmente costituita dalle prospettive terrestri”; e che “Dipingere dall’alto questa nuova realtà impone un disprezzo profondo per il dettaglio e una necessità di sintetizzare e trasfigurare tutto”.
Nonostante la giovane età, Crali rivestì un ruolo di rilievo nell’aeropittura. I suoi primi dipinti aerei (1929) ritraevano aerei militari. Nel corso degli anni ’30, la sua arte divenne più realistica, con l’intento di far vivere al pubblico l’esperienza del volo. Il suo lavoro più celebre, Incuneandosi nell’abitato (1939), mostra un volo in picchiata dal punto di vista del pilota, con gli edifici sottostanti raffigurati in una prospettiva mozzafiato.
Le opere di Crali furono esposte a Trieste e a Padova. Nel 1932, su invito di Marinetti, partecipò alla prima mostra di aeropittura a Parigi. Successivamente partecipò alla Quadriennale di Roma nel 1935, 1939 e 1943, e alla Biennale di Venezia nel 1940. In quel periodo, Crali si interessò ai segni e ai paesaggi, partecipando nel 1933 alla rassegna cinematografica romana Futuristi Scenotecnica. Nel 1936, durante le Olimpiadi di Berlino, espose alla Mostra internazionale d’arte sportiva.
Le capacità oratorie di Crali e la sua amicizia con Marinetti gli permisero di organizzare serate futuriste a Gorizia, Udine e Trieste, durante le quali presentò il manifesto Illusionismo plastico di guerra e perfezionamento della terra, firmato insieme a Marinetti. Inoltre, pubblicò il Manifesto delle parole musicali – Alfabeto in libertà.
ELENCO DEGLI ARTISTI DI MAGGIORE INTERESSE DELLA GALLERIA: