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ELENCO DEGLI ARTISTI TRATTATI DALLA GALLERIA D’ARTE
Felice Casorati VENDITA, ARCHIVIO, VALUTAZIONI, QUOTAZIONI OPERE E QUADRI
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Valutazioni e valore opere di Felice Casorati
Quanto vale un’opera di FELICE CASORATI?
Biografia
La carriera militare del padre Francesco costrinse la famiglia a frequenti spostamenti: abitarono a Milano, Reggio Emilia e Sassari. Durante il periodo trascorso a Sassari, il padre, per passione, dipinse gli affreschi di un edificio degli ufficiali, tramandando al figlio la sua sensibilità artistica. Successivamente, la famiglia si trasferì a Padova, dove Felice svolse gli studi liceali e coltivò la sua passione per la musica.
La formazione e gli esordi Nel 1901, a causa di un esaurimento nervoso, si ritrovò a trascorrere un periodo di riposo sui colli Euganei, dove ebbe il suo primo approccio con la pittura, perfezionando poi la tecnica sotto la guida dell’artista Giovanni Vianello.
Nel 1907 conseguì la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Padova, ma decise di dedicarsi alla sua vocazione artistica. Tra il 1907 e il 1910 soggiornò a Napoli, immergendosi nell’arte della pittura e studiando approfonditamente le opere di Pieter Brueghel il Vecchio esposte al Museo Nazionale di Capodimonte. Nello stesso periodo fece il suo esordio alla Biennale di Venezia nel 1909 e 1910, presentando il suo ritratto della sorella Elvira, “Ritratto di signora”. Durante queste mostre, ebbe modo di ammirare le opere di Gustav Klimt che influenzarono alcuni dei suoi lavori successivi, come “Il sogno del melograno”, esposto alla Prima Esposizione Internazionale d’Arte della Secessione a Roma nel 1913.
Dal 1911 al 1915 visse a Verona, dove fu tra i fondatori della rivista artistica “La Via Lattea”, contribuendo con illustrazioni in stile Art Nouveau, ispirate a Jan Toorop e Aubrey Beardsley. Durante gli ultimi anni a Verona strinse legami con gli artisti di Ca’ Pesaro come Arturo Martini, Gino Rossi, Umberto Moggioli e Pio Semeghini.
Arruolato nell’esercito nel 1915, partecipò alla prima guerra mondiale.
La vita a Torino Dopo la scomparsa del padre nel 1917, la famiglia si trasferì a Torino, dove Felice divenne una figura influente negli ambienti intellettuali della città. Qui frequentò il compositore Alfredo Casella, condividendo con lui la passione per la musica. Testimonianze raccontano che dedicasse quotidianamente almeno mezz’ora al pianoforte, suonando per sé stesso, spesso duettando con sua madre. Si legò anche ad amicizie importanti come Piero Gobetti, aderendo nel 1922 al gruppo antifascista della “Rivoluzione Liberale” e finendo arrestato, anche se rilasciato dopo pochi giorni. Nel 1923, lo stesso Gobetti scrisse una biografia su di lui.
In questi anni, aprì la “Scuola di Casorati” nel suo studio torinese, un luogo di insegnamento per giovani artisti. Nel 1929, insieme ai suoi allievi, partecipò alla mostra “Casorati fra i discepoli”, con un testo di Giacomo Debenedetti che ricordava nomi come Mario Bionda, Silvio Avondo, Nella Marchesini, Daphne Maugham, Marisa Mori, Andrea Cefaly junior, Sergio Bonfantini, Giuseppina Ferraris, Albino Galvano, Paola Levi Montalcini, Lalla Romano e Riccardo Chicco.
Come insegnante, formò artisti di spicco come Francesco Menzio, Carlo Levi, Gigi Chessa e Jessie Boswell, che in seguito entrarono a far parte del gruppo dei “Sei pittori di Torino”. Tra i suoi studenti figuravano anche Beppe Levrero, Enrico Accatino, Caty Torta, pittori piemontesi, e Ida Donati Formiggini, pittrice modenese e moglie del deputato socialista Pio Donati.
Espose personalmente alla Biennale di Venezia nel 1924, con un saggio introduttivo del critico d’arte Lionello Venturi. Nel 1925, fu tra i fondatori della Società di Belle Arti Antonio Fontanesi, un’organizzazione che mirava a promuovere mostre di artisti italiani e stranieri dell’Ottocento e contemporanei. Durante questo periodo, collaborò con l’architetto Alberto Sartoris nella ristrutturazione del Teatro di Torino. Fu coinvolto nell’atrio della Mostra dell’architettura alla Triennale di Milano nel 1933. Benché chiamato da Margherita Sarfatti a partecipare alle mostre del Novecento italiano nel 1926 e 1929, mantenne la propria indipendenza rispetto a questo movimento artistico.
Nel 1930 sposò Daphne Maugham, che frequentava la sua scuola dal 1926; da questa unione nacque Francesco, che diventò a sua volta un pittore. Nel 1935, lo studio di Casorati ed Enrico Paulucci ospitò la Prima mostra collettiva d’arte astratta italiana, che annoverava opere di Licini, Melotti, Oppi e Fontana. Vinse il Gran Premio per la pittura alla XXI Biennale di Venezia nel 1938, ottenendo anche riconoscimenti alle grandi esposizioni di Parigi, Pittsburgh e San Francisco alla fine degli anni trenta.
Gli ultimi anni Dal 1933 al 1954 si dedicò alla scenografia. Partecipò all’allestimento dello spettacolo “La vestale” di Spontini al Maggio Musicale Fiorentino e a diversi altri spettacoli. Fornì le scenografie per 21 produzioni, alcune commissionate dal Teatro alla Scala di Milano e dal Teatro dell’Opera di Roma.
Nel 1941, ricevette la cattedra di Pittura all’Accademia Albertina di Torino, diventandone il direttore nel 1952 e successivamente il presidente nel 1954. Presso l’Accademia ebbe molti allievi, tra cui il figlio Francesco, Nino Aimone, Romano Campagnoli, Mauro Chessa, Francesco Tabusso, Marcolino Gandini, Gianluigi Mattia, Alice Psacaropulo e altri. La sua fama lo portò a essere contattato da Giuseppe Verzocchi alla fine degli anni ’40 per contribuire alla sua collezione sull’arte contemporanea, ora custodita a Palazzo Romagnoli a Forlì. Nel 1952 tenne una mostra personale alla Biennale e, insieme a Ottone Rosai, ricevette il premio speciale della Presidenza.
Nel 1955, contribuì al lancio della Fiat 600 con un’opera di grandi dimensioni che raffigurava la macchina, simbolo della Torino industriale.
Morì il primo marzo 1963, dopo un intervento di amputazione della gamba sinistra a causa di un’embolia, all’età di 81 anni.
VENDITA DELLE OPERE DI Felice Casorati, STIME E ACQUISTI
Per quanto riguarda la vendita dei quadri realizzati dal rinomato artista, si consiglia di contattare un’operatore di mercato al fine di studiare l’opera, capirne e giustificarne l’autenticità ed evitare qualsiasi tipo di problematica.
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PRODUZIONE ARTISTICA E ARCHIVIO DI Felice Casorati
Felice Casorati, rinomato pittore italiano, ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico del XX secolo. La sua produzione artistica è stata straordinariamente varia e influente, segnando una significativa evoluzione stilistica e concettuale nel corso della sua carriera.
Casorati è conosciuto principalmente per la sua abilità nell’affrontare tematiche di carattere figurativo e nel reinterpretare la realtà attraverso una visione personale e intima. I suoi primi lavori furono ispirati dall’Art Nouveau, un movimento che dominava l’arte europea all’inizio del XX secolo. Attraverso questa estetica, Casorati esplorò la rappresentazione di figure femminili, spesso raffigurate in interni con una luce soffusa che conferiva un’atmosfera sognante alle sue opere.
Verso la metà della sua carriera, Casorati si avvicinò sempre più a uno stile più geometrico e ordinato, caratterizzato da linee definite e una maggiore attenzione al dettaglio. Questa fase della sua produzione artistica, nota come “Realismo Magico”, vide una rappresentazione più precisa e strutturata dei soggetti, spesso ritratti con grande precisione e realismo.
Oltre alla sua produzione pittorica, Casorati svolse un ruolo significativo nell’ambito dell’insegnamento artistico, fondando una scuola a Torino dove influenzò numerosi artisti emergenti. La sua influenza si estese anche nell’ambito della scenografia, in cui contribuì a diversi allestimenti teatrali, dimostrando la sua versatilità artistica.
La sua partecipazione a mostre internazionali e l’ottenimento di premi prestigiosi, come il Gran Premio alla Biennale di Venezia, hanno consolidato la sua fama e il suo contributo nell’arte moderna italiana. Casorati è rimasto una figura iconica nel panorama artistico, celebrato per la sua maestria tecnica e la profondità emotiva delle sue opere.
link utili
pagina dell’artista: wikipedia
Archivio: link
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