Tommaso Ponti, proprietario della “Ponti Art”, giovane imprenditore esperto in arte, blockchain e criptovalute. Considerato da molti il punto di riferimento in Italia per l’arte digitale. La conoscenza del mondo dell’arte tradizionale, della blockchain e dell’ecommerce, gli ha permesso di essere tra i primi al mondo ad affermarsi in questo settore.
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La Ponti Art Gallery nasce nel 1997 su iniziativa di Alessio Ponti, esperto di pittura e scultura italiana dell’Ottocento e del primo Novecento, nonché perito del Tribunale di Roma in materia d’Arte. La sede dello spazio espositivo si trova nel cuore del centro storico della capitale, a pochi metri da piazza Farnese, in via di Monserrato, 8 – 9.
La vicenda dell’attività curata e promossa da Alessio Ponti affonda le radici nella storia della sua famiglia, da sempre contraddistinta da un legame indissolubile con la realtà delle istituzioni museali e con il mondo del collezionismo. Lo spiccato interesse per le pratiche artistiche nasce con Giovanni Ponti (1896 – 1961), sindaco di Venezia, commissario alla Biennale – che presiedette poi sino al 1960 – e ministro per il Turismo, lo sport e lo spettacolo nel biennio 1954/55. Giovanni, mecenate e sodale dei più importanti artisti italiani del primo Novecento, inaugurò un primo spazio espositivo nel centro storico della capitale.
Suo figlio, Giorgio, giornalista Rai, garantì continuità all’esperienza fondata dal padre, focalizzando i suoi interessi sull’arte antica. La passione della famiglia Ponti per le pratiche artistiche trova compimento nel lavoro di Alessio, titolare dell’attuale galleria, divenuta punto di riferimento per gli appassionati e i collezionisti di arte prodotta in Italia, a cavallo dei due secoli XIX e XX.
Nella configurazione assunta dal nuovo spazio espositivo, diretta da Tommaso Ponti, oggi la Galleria Ponti seleziona e tratta le migliori opere degli artisti più importanti attivi in Italia, nel periodo compreso fra le prime decadi del XIX secolo e il secondo Dopoguerra.