La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Ezechiele Acerbi ( Pavia 1850 - 1920). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Ezechiele Acerbi, nato a Pavia il 10 aprile 1850 e morto nella stessa città il 20 febbraio 1920, è stato un pittore italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'arte lombarda. La sua vita e la sua opera si intrecciano strettamente con la città di Pavia, luogo di nascita e di ispirazione per gran parte delle sue creazioni. Acerbi proveniva da una famiglia umile, ma ricca di stimoli culturali, essendo nipote del pittore Pasquale Massacra, figura di spicco del Romanticismo lombardo. La sua formazione artistica iniziò presto, all'età di sedici anni, quando entrò a far parte della Civica Scuola di Pittura di Pavia. Qui, sotto la guida di Giacomo Trécourt, direttore dell'istituto, Acerbi si distinse come uno degli allievi più promettenti, vincendo numerosi premi con i suoi dipinti di storia e di genere. Nel corso degli anni Ottanta del XIX secolo, Acerbi si trasferì a Milano, dove cercò di guadagnarsi da vivere impartendo lezioni di pittura e realizzando piccoli ritratti e scenette su ventagli. Questa esperienza milanese, sebbene breve, fu significativa per la sua crescita artistica, permettendogli di entrare in contatto con il movimento scapigliato e di accostarsi a nuove forme espressive. Tuttavia, nel 1888, Acerbi decise di fare ritorno a Pavia, scelta che segnò una svolta nella sua carriera. Liberatosi dall'influenza accademica di Trécourt, il pittore iniziò a esplorare con maggiore libertà i paesaggi urbani e agresti della sua terra, adottando un linguaggio pittorico caratterizzato da un uso espressivo del colore. Le sue opere di questo periodo, ricche di vivacità e immediatezza comunicativa, rivelano un'attenzione particolare per le scene di vita quotidiana e per i dettagli degli scorci pavesi. Acerbi fu un artista profondamente legato alla sua città, tanto da rinunciare alle opportunità professionali che avrebbe potuto trovare in un centro più grande come Milano. La sua scelta di rimanere a Pavia fu dettata non solo da motivi personali, ma anche dal desiderio di catturare l'anima del borgo e delle sue genti attraverso la pittura. Questo legame speciale con Pavia e i suoi abitanti gli valse l'affetto e la stima della comunità locale, che lo ricorda ancora oggi come uno dei suoi artisti più amati. Negli ultimi anni della sua vita, Acerbi si concentrò principalmente sui ritratti e sulle scene di vita quotidiana, adottando uno stile che ricorda l'impressionismo per la sua capacità di cogliere l'attimo e di esprimere le emozioni attraverso il colore. Nonostante le difficoltà economiche e una malattia che gli causò una progressiva paralisi alle braccia, continuò a dipingere fino alla fine, lasciando un'eredità artistica di grande valore. Le opere di Ezechiele Acerbi sono conservate in numerosi musei e collezioni private, in particolare nei Musei Civici di Pavia, dove è possibile ammirare alcuni dei suoi lavori più significativi, tra cui delicati autoritratti e ritratti intimi di familiari e conoscenti. La sua arte, caratterizzata da un profondo senso di umanità e da una straordinaria capacità di raccontare storie attraverso il colore, continua a essere fonte di ispirazione e di ammirazione per gli amanti dell'arte.
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