La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Lidio Ajmone ( Coggiola 1884 - Andezeno 1945). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Lidio Ajmone è stato un pittore italiano nato a Coggiola, Biella, il 10 aprile 1884 e morì ad Andezeno, Torino il 25 settembre 1945. Fin dalla tenera età, Ajmone si è mostrato grande interesse per l’arte, portandolo a registrarsi nella prestigiosa Accademia Albertina de Torino all’età di diciotto anni. Lì ha avuto l’opportunità di studiare sotto la tutela di Vittorio Cavalleri e di osservare attentamente il lavoro di maestri come Lorenzo Delleani, Andrea Tavernier e Leonardo Bistolfi, che avrebbero un impatto significativo sul loro sviluppo artistico. Ajmone inizia a esporre i suoi lavori nel 1908 alle mostre della Società Promotrice di Belle Arti di Torino e continua a partecipare a numerose mostre organizzate dal Circolo degli artisti di Torino. Il suo talento è stato riconosciuto anche in altre città italiane come Genova, Novara, Casale Monferrato, Vercelli e Roma, dove ha ricevuto numerosi premi e premi. Lo stile Ajmone è stato caratterizzato dall’uso di brevi e distintivi pennelli combinati con tocchi spatola. Il suo focus sul colore, la massa pittorica e i contrasti tra luci e ombre divennero una firma distintiva del suo lavoro. Fu dedicata principalmente alla pittura paesaggistica, tra cui scene esotiche dipinte dal naturale durante i suoi viaggi in Africa e Rodi, nonché scene di genere e ritratti, tra cui membri della famiglia reale di Savoia e Benito Mussolini. L'esperienza di Ajmone come volontario negli Alpini durante la prima guerra mondiale influenzò il suo amore per la montagna, un tema ricorrente nel suo lavoro. Dipinse ripetutamente le valli di Ayas, Gressoney e Courmayeur, catturando la maestosità delle Alpi con una particolare sensibilità. Un esempio della sua capacità di ritrarre la montagna è la sua opera "Alla fontana", che mostra un angolo di un villaggio di montagna con una tipica fontana e il Monte Rosa in basso. L’interesse di Ajmone per gli aspetti pittorici e suggestivi del paesaggio si riflette nel modo in cui le forme si decompongono nel colore nei loro dipinti. Per lui il paesaggio era un rifugio ideale della modernità, un luogo che poteva essere reinterpretato attraverso l’interiorità dell’artista. La sua opera "Alla fontana" è stata presentata alla mostra della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino nel 1930 e acquisita dal Museo Borgogna nello stesso anno. Oltre alla produzione in Italia, Ajmone si è anche sottolineato per il suo lavoro nella Somalia coloniale durante il periodo tra le due guerre mondiali. Il suo soggiorno a Rodi iniziò nel 1936, e lì fece diverse decorazioni nello stile del tempo, oltre a dipingere paesaggi e scene di vita locale. Lidio Ajmone ha lasciato un’eredità artistica significativa che riflette la sua capacità di catturare l’essenza del paesaggio italiano e coloniale con una tecnica impressionista e un focus personale sulla luce e sul colore. Il suo lavoro rimane apprezzato dai collezionisti e dagli amanti dell’arte, e i suoi dipinti si trovano in collezioni private e musei, testimonianza del suo contributo all’arte italiana dei Principi del Novecento.
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