La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Filippo Anivitti ( Roma 1876 - 1955). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Filippo Anivitti, nato a Roma il 4 dicembre 1876 e scomparso nella stessa città nel 1955, è stato un pittore italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico del suo tempo. La sua formazione artistica ha avuto luogo all'Accademia di Belle Arti di Roma, dove ha seguito le lezioni di Filippo Prosperi e Alessandro Morani tra il 1893 e il 1899. Questo periodo di studi ha segnato l'inizio di un percorso che lo ha visto evolvere da una fase iniziale legata al divisionismo verso una ricerca di una tecnica più robusta e di sapore moderno, specializzandosi nella pittura di paesaggio. Anivitti ha esordito seguendo la maniera divisionista, ma ben presto ha trovato la sua vera vocazione nella rappresentazione del paesaggio, in particolare quello romano, che ha ritratto con una sensibilità unica, catturando scorci noti e meno noti della città eterna, la campagna romana con le sue paludi pontine e i resti dell'antica Roma. La sua abilità nel trattare l'acquerello lo ha portato ad entrare a pieno titolo nel gruppo degli Acquerellisti, tecnica che gli era particolarmente congeniale e che ha trattato con eccellenti risultati, pur non trascurando l'olio, con cui ha ottenuto risultati di buona tecnica e un'esecuzione veloce e piacevole. La frequentazione di Onorato Carlandi lo ha avvicinato ulteriormente al paesaggio e alla pittura dal vero, e sotto l'influenza di Morani e Carlandi, Anivitti si è unito ai "XXV della Campagna Romana", guadagnandosi il nomignolo di "orso" per i suoi modi misurati e sobri nel parlare. Ha partecipato a tutte le Biennali e alle Quadriennali romane, organizzando anche varie mostre personali. Tra le sue opere più note si ricordano "Castello di Lunghezza", esposto nella Galleria Mussolini, e "Acquarello", al Museo di Roma, nella sala di "Roma che scompare". La sua produzione artistica non si è limitata alla sola pittura di paesaggio, ma ha incluso anche dipinti di figura e ritratti eseguiti con la tecnica divisionista nelle sue fasi iniziali. Tuttavia, è nella rappresentazione della natura e dei paesaggi che Anivitti ha trovato la sua massima espressione, dedicandosi con passione alla raffigurazione dell'agro romano e diventando parte di quel gruppo di artisti che, con dedizione, hanno ritratto l'atmosfera unica della campagna laziale. Nel corso della sua carriera, Anivitti ha esposto in numerose mostre, sia collettive che personali, ricevendo riconoscimenti e apprezzamenti per la sua capacità di catturare l'essenza dei paesaggi che ritraeva. La sua opera è stata influenzata da incontri significativi con altri artisti e dalla partecipazione a movimenti e gruppi artistici dell'epoca, che hanno contribuito a definire il suo stile e la sua visione artistica. Filippo Anivitti è scomparso nel 1955, lasciando un'eredità di opere che continuano a essere apprezzate per la loro bellezza e la loro capacità di trasmettere l'atmosfera e lo spirito dei luoghi ritratti. La sua arte, profondamente radicata nella tradizione paesaggistica italiana, rimane un punto di riferimento importante per gli amanti dell'arte e per gli studiosi interessati alla pittura di paesaggio del XX secolo.
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