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Andrea Appiani, nato a Milano il 31 maggio 1754, morì nella stessa città l'8 novembre 1817, è stato un pittore italiano di neoclassicismo. Sebbene inizialmente si aspettasse di seguire la carriera del padre in medicina, Appiani optò per l’arte, entrando nella privata accademia del pittore Carlo Maria Giudici, dove imparò a disegnare principalmente sculture e incisioni. In seguito si unì alla classe di affresco Antonio de' Giorgi all'Ambrosiana Pinacoteca di Milano e approfondisce la sua conoscenza della pittura ad olio nello studio di Martin Knoller. Ha studiato anatomia all’Ospedale Maggiore di Milano con lo scultore Gaetano Monti. L’interesse di Appiani per le problematiche estetiche è stato stimolato dal classico poeta Giuseppe Parini, che ha ritratto in due notevoli disegni a matita. Nel 1776 entra a far parte dell'Accademia di Belle Arti di Brera per seguire i corsi di pittura di Giulio Traballesi, acquisindo un master in tecnica di affresco. Tra i suoi capolavori ci sono gli affreschi che rappresentano i quattro evangelisti e i medici della chiesa che egli dipinse per la cupola e le pechine della chiesa di Santa Maria presso San Celso nel 1795, nonché l'affresco "El Parnaso", raffigurante Apollo e le Muse, sul tetto della sala da pranzo della Villa de Milano Reale. Appiani è conosciuta anche per i suoi affreschi che rappresentano allegorie di virtù e altri in onore di Napoleone nelle sale del Palazzo Reale di Milano. Nonostante sia stato nominato artista pensionato dal Regno d'Italia da Napoleone, perse la pensione dopo la caduta del regno nel 1814 e cadde in povertà. Durante il suo periodo di pittore di corte, esegue ritratti di Napoleone e dei personaggi principali del suo regime, tra cui i suoi dipinti ad olio "Venere y Loor" e "Rinaldo nel Giardino di Armida". Appiani dipinse una grande tela del "Raquel e Jacob Meeting" per una chiesa ad Alzano e la Pinacoteca di Brera ospita un affresco della sua rappresentazione dell'Olimpo. Morì a Milano nel 1817. Tra i suoi studenti vi sono Antonio De Antoni, Carlo Prajer, Angelo Monticelli e Giuseppe Bossi. Oltre alla sua opera di pittore, Appiani fu nominato direttore della Pinacoteca de Brera nel 1807. Il suo stile si caratterizza per essere secco e secco, con figure statuarie ispirate agli antichi rilievi romani, cambiando cromatismi e tonalità morbide. È stato un artista completo, coinvolto nella pittura ad olio, affreschi innovativi, disegni sublimi, scenografia teatrale, e l’organizzazione di feste per il nuovo potere. Ha inoltre svolto un ruolo importante nella tutela e riorganizzazione del patrimonio artistico dell’Italia napoleonica e nella costituzione della Regia Galleria di Brera. Appiani è ricordato come una figura complessa e talvolta sfacciata, un artista "totale" che ha lasciato un profondo impronta nella storia dell'arte italiana ed europea del suo tempo.
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