La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Pietro Ayres ( Savigliano 1794 - Torino 1878). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Pietro Ayres, nato a Savigliano il 9 novembre 1794 e deceduto a Torino l'11 giugno 1878, è stato un pittore italiano noto soprattutto per i suoi ritratti. La sua vita e la sua carriera artistica sono state segnate da viaggi, incontri e commissioni che hanno contribuito a definire il suo stile e la sua reputazione. Giovane di talento, Ayres lasciò la sua città natale nel 1812 per unirsi alle armate napoleoniche nella loro campagna in Russia, un'esperienza che lo portò a frequentare la corte di Alessandro I. Questo periodo fu cruciale per la sua formazione artistica e per la sua carriera, poiché gli permise di entrare in contatto con ambienti influenti e di acquisire una certa notorietà. Dopo il ritorno in Italia, Ayres si stabilì a Torino, dove la sua fama come ritrattista crebbe rapidamente. La sua abilità nel catturare l'essenza dei suoi soggetti gli valse l'ammirazione di importanti figure dell'epoca, tra cui membri della nobiltà e dell'aristocrazia. Nel 1830, dipinse il ritratto del Conte Galeani Napione, un'opera che gli aprì le porte della corte sabauda, dove divenne ritrattista ufficiale e realizzò numerosi ritratti di membri della famiglia reale e dell'aristocrazia piemontese. Oltre ai ritratti, Ayres si dedicò anche alla pittura di soggetti religiosi e mitologici, realizzando altari per chiese in diverse città piemontesi e decorando il Teatro Sociale con medaglioni e un sipario. La sua opera "Armeria antica e Moderna di S. M Carlo Alberto" testimonia inoltre il suo interesse per la storia e la cultura militare. Il soggiorno romano di Ayres, avvenuto dopo la restaurazione della Casa Savoia, fu un periodo di intensa attività artistica e di approfondimento delle sue conoscenze. A Roma, ebbe l'opportunità di immergersi negli ambienti artistici della città e di studiare le opere custodite nella prestigiosa Galleria Reale torinese, istituita da Carlo Alberto. Queste esperienze arricchirono notevolmente il suo bagaglio culturale e influenzarono il suo stile pittorico. La sua partecipazione alla decorazione del castello di Pollenzo nel 1833 segnò l'inizio di una stretta collaborazione con Pelagio Pelagi, sotto la cui guida Ayres contribuì alla ristrutturazione e all'ornamento dei possedimenti dei Savoia, inclusi il Palazzo Reale di Torino e altre residenze nobiliari. Questo periodo fu caratterizzato da un'intensa attività creativa, durante la quale Ayres realizzò opere di grande impatto visivo e significato simbolico. Nel 1842, il riconoscimento della sua eccellenza artistica lo portò alla nomina a professore presso l'Accademia Albertina, dove insegnò fino agli ultimi anni della sua vita. Nonostante il progressivo ritiro dall'attività artistica attiva, Ayres lasciò un'eredità duratura, testimoniata dalle sue numerose opere conservate in musei e collezioni private. La biografia di Pietro Ayres riflette il percorso di un artista che, attraverso il talento, la dedizione e la capacità di adattarsi a contesti culturali diversi, riuscì a lasciare un segno indelebile nel panorama artistico del suo tempo. La sua opera continua a essere apprezzata per la finezza tecnica, la profondità emotiva e la ricchezza di dettagli, elementi che ne fanno uno dei ritrattisti più significativi dell'Ottocento italiano.
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