La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Giuseppe Barbaglia ( Milano 1841 - Vedano al Lambro 1910). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Giuseppe Barbaglia è stato un pittore italiano di spicco nato a Milano il 10 ottobre 1841. La sua vita era caratterizzata da eventi drammatici e da una passione per l’arte che lo portava a diventare una figura importante all’interno del cerchio della Scapigliatura, movimento artistico e letterario italiano che cercava di rompere con le convenzioni accademiche e borghesi del tempo. Fin dalla giovane Barbaglia ha affrontato sfide significative. Una complicazione della salute della febbre tifoide ha portato all’amputazione di una delle sue gambe, un evento che certamente ha influenzato la sua vita personale e professionale. Tuttavia, questo inconveniente non impedì a Barbaglia di perseguire la sua vocazione artistica. Si iscrive alla prestigiosa Accademia di Brera di Milano, dove studia sotto la tutela di Giuseppe Bertini, rispettato pittore e maestro. Durante la sua formazione, Barbaglia fu codificata con altri artisti che divennero poi figure chiave della Scapigliatura, come Tranquillo Cremona e Daniele Ranzoni. Barbaglia cominciò a riconoscere le mostre annuali di Brera dal 1866, con opere come "Cristo all'orto", acquisite dal re Vittorio Emanuele II. Il suo talento si riflette anche in altri punti salienti come "A Civil Matriage in a Villaggio" e "La carestia in Sicilia", che mostrano la sua capacità di catturare scene della vita quotidiana con un approccio critico e sociale. Il pittore si è specializzato nella creazione di scene e ritratti interiori, riuscendo a catturare l’essenza dei suoi soggetti con grande abilità e sensibilità. Tra i suoi ritratti più famosi c’è uno di Giuseppe Verdi, esposto a Venezia nel 1887. Inoltre, Barbaglia era conosciuta per le sue scene di salone rococò, spesso allestite al Palazzo Clerici di Milano, che includono opere come "Il Mattino di Parini" e "L'Arlecchino ardito". Durante la sua carriera, Barbaglia ha partecipato a numerose mostre, sia all’Accademia di Brera che alla Società Permanente, e le sue opere sono state riconosciute e premiate in diverse occasioni. Ad esempio, ha vinto il concorso della Fondazione Canonica con il suo lavoro "Bagno pompeiano". Inoltre, la sua capacità di copista gli permise di riprodurre capolavori del passato, tra cui "L’Ultima Cena" di Leonardo da Vinci. Barbaglia ha contribuito anche all’arte con ritratti di benefattori provenienti da istituti ospedalieri e di benessere, e i suoi ultimi anni sono stati segnati dalla creazione di paesaggi marini, ispirati ai loro soggiorni terapeutici sulla costa. L’eredità di Giuseppe Barbaglia dura attraverso le sue opere, che si trovano in collezioni e musei, e la sua influenza sull’arte italiana alla fine del XIX secolo. La sua vita, sebbene afflitta dalle avversità, è una testimonianza di resilienza e dedizione all’arte. Giuseppe Barbaglia morì il 28 marzo 1910 a Santa Maria delle Selve, vicino a Vedano al Lambro.
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