La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Giovanni Bartolena ( Livorno 1866 - 1942). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Giovanni Bartolena, nato a Livorno il 24 giugno 1866 e morto nella stessa città il 16 febbraio 1942, è stato un pittore italiano noto principalmente per i suoi paesaggi e le rappresentazioni di animali. La sua vita e la sua arte sono state profondamente influenzate dalla sua formazione e dalle sue esperienze personali. Cresciuto in una famiglia benestante, Bartolena ebbe l'opportunità di coltivare fin da giovane la passione per l'equitazione, un interesse che si rifletterà più tardi nelle sue opere. La sua formazione artistica iniziò sotto la guida dello zio Cesare Bartolena, un noto pittore di ritratti e battaglie, che lo introdusse al mondo dell'arte. Successivamente, si trasferì a Firenze per studiare all'Accademia di Belle Arti, dove ebbe come maestro Giovanni Fattori, una figura chiave del movimento dei Macchiaioli. Tuttavia, la sua permanenza all'Accademia fu turbolenta, tanto che fu espulso e poi riammesso grazie all'intervento dello zio. La carriera artistica di Bartolena prese il via nei primi anni '90 del XIX secolo, quando iniziò a esporre le sue opere in varie mostre, tra cui quelle di Torino e Firenze. La sua vita subì un cambiamento drastico a seguito di un tracollo finanziario della famiglia, che lo costrinse a prendere seriamente la professione di pittore. Nel 1898, si trasferì a Marsiglia, ma dopo un breve periodo tornò in Italia, stabilendosi prima a Lucca e poi a Firenze. Durante questi anni, la sua produzione artistica fu caratterizzata principalmente da nature morte. Nel corso della sua vita, Bartolena ebbe l'opportunità di stringere amicizie e collaborazioni con altri artisti e di incontrare mecenati che lo sostennero, tra cui l'industriale Giovanni Querci e il giornalista Paolo Fabbrini. Nel 1925, il mercante di tessuti Luciano Cassuto organizzò per lui una mostra personale a Milano, che segnò un punto di svolta nella sua carriera. La critica accolse favorevolmente la sua arte, riconoscendone l'affinità con la tradizione dei Macchiaioli e l'espressione delle avanguardie. Bartolena è noto per la sua capacità di catturare l'intensità emotiva della natura e del mondo circostante attraverso una ricca palette di colori e una tecnica pittorica materica. Tra le sue opere più significative si ricordano "Autoritratto", "Sinfonia in rosso" e "Paesaggio al tramonto", che testimoniano la sua maestria nel rappresentare paesaggi, nature morte e scene con animali. Nonostante il riconoscimento ottenuto, Bartolena visse gran parte della sua vita in condizioni economiche precarie e in solitudine. Morì a Livorno nel 1942, lasciando un'eredità artistica che continua a essere apprezzata per la sua autenticità e la sua profonda sensibilità.
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