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José Benlliure y Gil, nato il 30 settembre 1855 a Valencia e deceduto il 5 aprile 1937 nella stessa città, è stato un illustre pittore spagnolo, la cui vita e opera hanno lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico non solo della Spagna ma anche a livello internazionale. La sua carriera artistica si estende attraverso la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX, periodo durante il quale ha saputo esprimere con maestria la sua visione artistica attraverso una varietà di generi pittorici. Benlliure nacque in una famiglia di artisti nel quartiere di El Canyamelar a Valencia. Suo padre, Juan Antonio Benlliure, era un modesto pittore e decoratore, il che fornì a José un primo contatto con il mondo dell'arte. Fin dalla giovane età, mostrò un talento eccezionale che lo portò a studiare presso la Scuola di Belle Arti di San Carlos a Valencia e successivamente nello studio privato di Francisco Domingo Marqués. La sua formazione artistica fu arricchita da un viaggio di studio a Parigi nel 1872, finanziato da una somma di denaro ricevuta dalla Diputación di Valencia, nonostante la sua richiesta di borsa di studio fosse stata inizialmente respinta. Durante il suo soggiorno a Parigi, Benlliure entrò in contatto con l'arte dealer Goupil, esperienza che influenzò significativamente la sua carriera. Al suo ritorno a Valencia, si dedicò alla pittura di opere destinate alle Esposizioni Nazionali, ottenendo riconoscimenti come le medaglie di terzo posto nel 1876 e nel 1878 per le opere "Descanso en la marcha" e "El Gólgota o Escena del Calvario". Nel 1879, Benlliure si trasferì a Roma, dove rimase fino al 1896. Questo periodo fu cruciale per la sua carriera: a Roma, sposò María Ortiz Fullana e la coppia ebbe quattro figli. Benlliure stabilì solidi legami con il mercato artistico internazionale, lavorando per dealer inglesi, francesi e tedeschi, che distribuirono le sue opere in Europa e negli Stati Uniti. Nonostante fosse noto per i suoi dipinti di genere, Benlliure non trascurò la produzione di grandi opere storiche, come dimostra il successo ottenuto con "Visión del Coliseo" nel 1887, premiato con una medaglia di primo posto. La sua abilità nel navigare tra diversi generi artistici, dalla pittura storica ai ritratti, dalle scene di genere ai paesaggi, gli permise di mantenere una posizione di rilievo nel panorama artistico internazionale, anche quando i gusti del mercato iniziarono a cambiare. Benlliure si dedicò anche all'illustrazione, lavorando a progetti come "La vida de san Francisco de Asís" nel 1926 e "La Barraca" di Blasco Ibáñez nel 1929. Nel 1903, Benlliure fu nominato direttore dell'Accademia di Spagna a Roma, carica che mantenne fino al suo ritorno definitivo a Valencia nel 1913. A Valencia, continuò a giocare un ruolo attivo nella vita culturale della città, assumendo la direzione del Museo di Belle Arti nel 1924 e la presidenza dell'Accademia di San Carlos nel 1930. José Benlliure y Gil lasciò un'eredità artistica di grande valore, testimoniata non solo dalle sue opere ma anche dalla Casa Museo Benlliure a Valencia, dove è possibile ammirare una vasta collezione dei suoi lavori, nonché quelli del figlio Peppino e di altri artisti contemporanei. La sua capacità di catturare l'essenza della vita quotidiana, la maestria tecnica e la sensibilità artistica lo rendono una figura centrale nella storia dell'arte spagnola.
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