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Benvenuto Benvenuti, nato a Livorno il 5 ottobre 1881, è stato un pittore italiano noto principalmente per i suoi paesaggi. La sua formazione artistica iniziò sotto la guida di Lorenzo Cecchi presso la Scuola di Arti e Mestieri di Livorno, dove fu influenzato dal pittore paesaggista dei Macchiaioli, Adolfo Tommasi, che divenne un suo stretto amico. Benvenuti iniziò a esporre già all'età di 15 anni, nel 1896, e nel decennio successivo ebbe l'opportunità di incontrare o essere influenzato da artisti come Lloyd, Fattori e Signorini. Nel 1900, Benvenuti iniziò a sperimentare con il Divisionismo, influenzato da Vittore Grubicy, con il quale strinse una profonda amicizia. Tra il 1901 e il 1902, espose opere come "Cavallo alla mangiatoia" e "Trittico di Suese". Il suo trasferimento a Milano gli permise di incontrare artisti come Pellizza da Volpedo e Morbelli. Nel 1907, espose paesaggi di Livorno all'Esposizione Divisionista Italiana, organizzata alla Galleria Grubicy di Parigi, e nel 1909 partecipò al Salon d'Automne di Parigi insieme ai suoi colleghi toscani, Lloyd e Plinio Nomellini. Nel 1911, Benvenuti espose alla Mostra di Arte Libera a Milano e, nel 1914, partecipò alla 83ª Esposizione della Società Amatori e Cultori di Roma insieme agli amici Raffaello Gambogi e Puccini. Durante la Prima Guerra Mondiale, fu brevemente imprigionato in Germania. Tornato a Livorno nel 1921, espose alla Prima Biennale Romana insieme a Ulvi Liegi, Lloyd e Nomellini, frequentando il locale Caffè Bardi. Nel 1922 e 1923, partecipò alle Esposizioni Livornesi del Gruppo Labronico. Negli anni '20, Benvenuti creò disegni grafici e litografie per riviste e poster. Nel 1932, un problema alla gamba lo portò all'amputazione. Nel 1935, la Galleria Scopinich di Milano espose le sue opere nell'esposizione "L'idea e la luce", in omaggio a Vittore Grubicy e Angelo Conti, considerati i suoi "Maestri Perfetti". Durante la Seconda Guerra Mondiale, visse a Lucca, esponendo con altri membri del "Gruppo Labronico". Negli anni '50, l'incremento della cecità interruppe il suo lavoro sui paesaggi. Benvenuti morì a Livorno nel 1959. La sua vita fu segnata da un profondo impegno nell'arte, attraverso il quale esplorò e contribuì significativamente al movimento divisionista italiano, mantenendo sempre un legame stretto con la sua città natale, Livorno, e con i paesaggi toscani che tanto amava dipingere.
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