La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Flavio Bertelli ( San Lazzaro di Savena 1865 - Rimini 1941). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Flavio Bertelli è stato un notevole pittore italiano nato a San Lazzaro di Savena nel 1865 e morì a Rimini nel 1941. È considerato uno dei pochi espositori di divisionismo nella regione bolognese, insieme a figure come Augusto Majani e Alessandro Scorzo. Il suo lavoro è caratterizzato da una profonda connessione con la natura e dalla capacità di catturare la luce e il colore dei suoi paesaggi, che spesso sono il tema centrale del suo lavoro. Bertelli proveniva da una famiglia ben modellata e culturalmente sofisticata. Suo padre, Luigi Bertelli, era anche pittore, e suo zio Francesco Bertelli era professore di astronomia all’Università di Bologna. Flavio ricevette una formazione formale in prestigiose scuole e studiò sotto la tutela di Telemaco Signorini, pittore che aveva incontrato personalmente Manet e Degas ed era considerato aperto nel movimento macchiaiolo. Sebbene sia stato iscritto all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1883, Bertelli rimase lì per un anno, sebbene vincesse due medaglie. Il suo stile fu influenzato dal talento artistico e dalle tecniche rivoluzionarie divisioniste del Signorini. Il suo capolavoro "Oltre il Pincio", eseguito nel 1915, riceve elogi dalle critiche e fu seguito da una serie di mostre nella regione tra Romagna e Marche, dove fu accolto da diversi amici. Bertelli si avventurò anche in altri generi, come ritratti e natura morta, anche se questi erano meno comuni nella sua produzione artistica. Le sue nature morte presentavano spesso fiori, come si può vedere nel suo dipinto del 1935 "Fiori d'autunno". Bertelli aveva un rapporto speciale con i fiori, credendo che fossero troppo perfetti per essere rappresentati in un dipinto. Il suo autoritratto del 1923 rivela il suo carattere timido e riservato, con un'espressione malinconica e vestita in una sciarpa e un cappotto, come se volesse nascondersi. Nell'ultima fase della sua vita, Bertelli ritornò ad uno stile più vicino allo stile del padre, come si può vedere nel suo dipinto del 1935 "Nel silenzio della sera", che mostra una definizione artistica eccezionale e una tavolozza vivace di colori naturali. Il lavoro di Bertelli è una rielaborazione della sua percezione personale della natura, realizzando una sintesi emotiva equilibrata tra simbolismo e naturalismo. I suoi paesaggi sono espressione della sua vita turbolenta e trasmettono un’ampia gamma di emozioni, riflettendo la loro ricerca di bellezza ed evasione attraverso l’arte. Purtroppo, dopo la sua morte, i resti di Bertelli si mescolavano con altri in una tomba di massa nel cimitero di Rimini, nonostante gli sforzi del Circolo Artistico di Bologna per spostarli a Bologna. Bertelli è ricordato per il suo contributo al paesaggio italiano e per il suo ruolo nel Novecento "Scuola di Pittura di Bologna", che comprendeva suo padre Luigi, Antonino Sartini, Alessandro Scorzoni, Giovanni Secchi e Gino Marzocchi, che ritraevano i paesaggi dell'Emilia-Romagna e catturavano nel tempo i loro cambiamenti.
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