La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Vespasiano Bignami ( Cremona 1841 - Milano 1929). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Vespasiano Bignami, nato a Cremona il 18 ottobre 1841 e scomparso a Milano il 28 febbraio 1929, è stato un artista poliedrico che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano, in particolare milanese, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Figlio di Giacomo, un apprezzato violinista e direttore d'orchestra, e di Teresa Fiocchi, Bignami ha mostrato fin da giovane una spiccata inclinazione per le arti, tanto da trasferirsi con la famiglia a Milano nel 1849 per perseguire la sua formazione artistica. La sua carriera iniziò presso l'Accademia delle Belle Arti di Bergamo sotto la guida di Enrico Scuri, un noto pittore neoclassicista, dove Bignami affinò le sue tecniche pittoriche e si distinse già nel 1862 vincendo il premio della Scuola di Pittura con l'opera "Un filosofo". Questo successo gli aprì le porte della città di Milano, dove si trasferì e iniziò a lavorare come caricaturista e illustratore per riviste satiriche come "Uomo di pietra" e "Spirito", utilizzando la sua arte come mezzo di critica sociale e politica. Nel 1869, Bignami ottenne il Premio Mylius bandito dall'Accademia di Brera per la sua tela "Lezioni di botanica", segnando l'inizio di una serie di successi che lo portarono a essere riconosciuto come uno degli artisti più influenti della sua epoca. La sua partecipazione attiva alla vita culturale milanese lo vide tra i fondatori della Famiglia Artistica Milanese nel 1873, un'associazione che promuoveva l'interazione tra artisti e intellettuali di diversi ambiti, contribuendo significativamente al movimento della Scapigliatura, di cui Bignami fu un esponente di spicco. Oltre alla pittura, Bignami si dedicò anche alla scrittura e alla poesia, pubblicando i suoi primi carmi in dialetto milanese nel 1875, tra cui "Esule", "Il ritorno dell'Esule" e "La portinara", opere in cui affrontava temi sociali con un umorismo pungente. La sua versatilità artistica lo portò a essere apprezzato anche come acquerellista, ritrattista e pittore di genere, con uno stile che attingeva dalla tradizione pittorica lombarda dell'Ottocento e si apriva a temi stilistici propri della modernità. Bignami fu anche un apprezzato decoratore, ricevendo incarichi in teatri e palazzi non solo in Italia ma anche a Londra, Bruxelles, Montevideo e Buenos Aires, dimostrando la sua abilità nel trasferire la sua visione artistica su grandi superfici e in contesti diversi. Tra le sue opere principali si annoverano "Filosofo" (1862), "La lezione di botanica" (1869), "Un condannato a morte" (1869), "Sul cammino della vita" e "Ai giardini pubblici" (entrambe del 1870 circa), oltre a numerosi ritratti e scene di vita quotidiana che riflettono la sua attenta osservazione della società del tempo. La sua morte a Milano nel 1929 segnò la fine di un'era, ma il suo lascito artistico e culturale continua a vivere attraverso le sue opere e il suo contributo alla Famiglia Artistica Milanese, testimoniando l'impatto duraturo di Vespasiano Bignami sulla scena artistica italiana.
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