La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Giuseppe Borsato ( Toppo di Spilimbergo 1771 - Venezia 1849). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Giuseppe Borsato è stato un pittore italiano, nato il 14 febbraio 1770 a Toppo, vicino a Venezia, e morì il 15 ottobre 1849 a Venezia. Suo padre era un pittore di ornamenti, che probabilmente influenzò la sua inclinazione precoce alle arti. Borsato si forma all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove studia prospettiva con Agostino Mengozzi Colonna tra il 1791 e il 1792. Nel corso della sua carriera Borsato si è specializzato nella pittura dei veduti, un genere costituito da rappresentazioni artistiche dei paesaggi urbani, in cui ha sottolineato per la sua meticolosa gestione della prospettiva e della luce, spesso paragonata al Canaletto. Tuttavia, fu influenzato anche dal suo contemporaneo Vincenzo Chilone. Durante il periodo napoleonico Borsato divenne architetto, decoratore e pittore della Corte Imperiale Francese a Venezia. Nel 1805 decora il Teatro Onigo a Treviso e, due anni dopo, partecipa alla decorazione del Palazzo Reale nella Plaza de San Marcos di Venezia, dove svolge un ruolo di primo piano e istituisce un nuovo modello nell'ornamento dell'impero gustativo. Borsato ha lavorato anche alla decorazione della Basilica di San Marco e di Santa Maria Gloriosa dei Frari. Nel 1807, insieme al suo studente Francesco Bagnara, decorò il Palco reale al Teatro La Fenice. Nel 1810 divenne il teatro ufficiale del Teatro La Fenice, una posizione che ricopriva per un decennio. La sua abilità di scenografo si manifesta in una tendenza di gusto romantico, come si può vedere in un album di schizzi che si conserva al Museo dell’Opera di Parigi. Oltre alla sua opera teatrale, Borsato dipinse affreschi al Palazzo Zabarella durante la sua ristrutturazione nel 1818, collaborando con artisti come Francesco Hayez e Giovanni Carlo Bevilacqua. Nel 1815 i suoi dipinti furono inseriti in una popolare guida alle opere d'arte di Venezia scritte da Giannantonio Moschini. Borsato fu anche educatore, e nel 1831 le sue lezioni all'Accademia di Belle Arti furono pubblicate dalla stessa istituzione con il titolo "Opere ornamentale". Come decoratore ufficiale sia in Napoleonico che dopo la Restaurazione, ha progettato numerose celebrazioni pubbliche. Negli anni ’30 Borsato fu dedicato all’attività del vedutista, mantenendo fedele alla lezione canalettica, come si può vedere in opere come la "Riva degli Schiavoni con la neve", rinvenuta nella Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, e mantenendo un rigoroso schema prospettico nei suoi dipinti interni, come la "Sala delle quatro porte" nel Palazzo Ducale di Venezia, che si trova nella Galleria dell’Accademia. La versatilità di Borsato nel campo delle arti è stata notevole. Oltre ad essere un vedutista prolifico, era un cassetto instancabile, producendo un vasto lavoro di stampa per diffondere repertori decorativi. La sua passione era il neoclassicismo, più precisamente lo stile impero, e in questo periodo di grandi cambiamenti, Borsato si impose al Veneto e a Venezia come personalità eclettica, aggiornando la tradizione del Sereno al gusto neoclassico e dominando la scena ornamentale in città e nel territorio per più di quattro decenni, anche attraverso il suo insegnamento in Accademia. Giuseppe Borsato ha lasciato un’eredità artistica che riflette il suo talento poliedrico come decoratore, pittore di affreschi e tela, creatore di mobili e scenario per l’opera. Il suo lavoro rimane un capitolo fondamentale per la conoscenza e la valorizzazione del gusto epico e neoclassico, soprattutto a Venezia, dove ha prodotto alcuni dei risultati più fertili ed emozionanti nella galassia del neoclassicismo europeo.
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