La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Ida BottiScifoni ( Roma 1812 - Firenze 1844). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Ida Botti Scifoni fu una figura emblematica dell'arte italiana del XIX secolo, la cui vita e opera si intrecciano strettamente con il contesto storico, culturale e sociale dell'epoca. Nata a Roma il 7 novembre 1812, Ida crebbe in una famiglia borghese che la sostenne nelle sue inclinazioni artistiche fin dalla tenera età. La sua formazione iniziò come allieva di Giovanni Salvagni, un maestro che le permise di affinare le sue abilità nel ritratto, genere in cui eccelleva particolarmente. Tuttavia, Ida non si limitò alla ritrattistica, esplorando anche temi storici e religiosi, considerati all'epoca più "maschili" e quindi meno convenzionali per una pittrice. Il suo talento non passò inosservato, e ben presto Ida Botti Scifoni si affermò come artista autonoma, ritraendo alcune delle nobildonne più influenti del suo tempo. La sua carriera prese una svolta significativa quando sposò Felice Scifoni, un notaio, scrittore e membro dei Carbonari, una società segreta rivoluzionaria impegnata nell'unificazione dell'Italia. Le attività politiche di Felice portarono alla sua arresto e successivo esilio dopo l'insurrezione della Romagna nel 1831, evento che trasferì la famiglia a Firenze. A Firenze, Ida Botti Scifoni entrò in contatto con Mathilde Bonaparte, nipote di Napoleone e moglie del magnate russo Anatoly Demidoff. Mathilde divenne non solo sua allieva ma anche una cara amica, e sotto il suo patrocinio, Ida ebbe l'opportunità di inserirsi in un ambiente culturale ricco e stimolante. La Villa di San Donato in Polverosa, residenza dei Demidoff, divenne un punto di incontro per artisti, intellettuali e scienziati di fama, offrendo a Ida ulteriori occasioni per collaborare con personalità come la poetessa Amelia Caini e il poeta e patriota Giovanni Battista Niccolini. Nonostante la sua vita fosse stata segnata da sfide e cambiamenti, Ida Botti Scifoni continuò a dedicarsi con passione alla sua arte fino alla sua prematura scomparsa il 13 giugno 1844. La sua eredità artistica, tuttavia, non fu dimenticata. Mathilde Bonaparte commissionò a Pietro Freccia un monumento funebre in onore di Ida, collocato nella Basilica di Santa Croce a Firenze nel 1848. Inoltre, un suo autoritratto fu donato alla Galleria degli Uffizi, per poi essere trasferito alla Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti, testimoniando il riconoscimento del suo contributo all'arte italiana. Il restauro del suo autoritratto nel 2011, finanziato dal Lions Club Firenze Michelangelo, ha ulteriormente rinnovato l'interesse per la sua figura e opera, permettendo alle nuove generazioni di apprezzare il talento e la sensibilità di questa artista straordinaria. La storia di Ida Botti Scifoni rimane un esempio ispiratore di come la passione, il talento e la determinazione possano superare le convenzioni sociali e le avversità, lasciando un'impronta indelebile nel mondo dell'arte.
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