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Ferdinando Brambilla, noto anche come Fernando Brambila, fu un pittore e incisore italiano di grande talento e rilevanza storica, nato il 12 luglio 1763 a Cassano d'Adda e deceduto il 23 gennaio 1834 a Madrid. La sua vita fu un viaggio artistico che lo portò a lasciare un'impronta indelebile nella storia dell'arte, in particolare per il suo contributo alla corte spagnola e alla celebre spedizione Malaspina. Fin dalla giovane età, Brambilla mostrò un interesse profondo per l'arte, decidendo di intraprendere la carriera di artista. Si formò a Milano, dove studiò con Giocondo Albertolli presso l'Accademia di Brera, e il suo stile iniziale fu fortemente influenzato dal pittore francese Claude Joseph Vernet. La sua abilità lo portò a lavorare come scenografo e pittore di scenografie presso il famoso teatro La Scala. Nel 1790, la sua carriera prese una svolta significativa quando Francesco Melzi d'Eril e il Conte Paolo Greppi, riconoscendo il suo talento, gli proposero di unirsi alla spedizione Malaspina come uno degli artisti ufficiali. Questa spedizione, finanziata dal governo spagnolo, aveva lo scopo di esplorare e documentare le terre e i mari sconosciuti. Brambilla accettò l'incarico e, insieme a Giovanni Ravenet, sostituì gli artisti che avevano rinunciato al viaggio. Nell'aprile del 1791, Brambilla iniziò il suo viaggio verso l'America, imbarcandosi sulla fregata El Cortés e raggiungendo l'equipaggio della spedizione ad Acapulco. Durante la spedizione, fu assegnato alla corvetta Atrevida e realizzò numerose vedute panoramiche con dettagli precisi di sistemi difensivi, monumenti e altri elementi significativi dei luoghi visitati. Dopo la spedizione, Brambilla si stabilì in Spagna, dove continuò a lavorare per la corte reale. Nel 1806, al termine del suo contratto, presentò tutte le sue opere al Conte José Espinosa y Tello, direttore dell'Ufficio Idrografico. La sua abilità artistica fu ulteriormente riconosciuta quando, dopo l'assedio di Saragozza, fu invitato dal generale José de Palafox a documentare graficamente le rovine della città, lavoro che sfociò nella pubblicazione dei "Grabados de la Ruina de Zaragoza". Durante la guerra d'indipendenza spagnola, Brambilla si rifugiò a Cadice, ma al termine del conflitto fece ritorno a Madrid, dove riprese il suo ruolo di pittore di corte sotto il nuovo re, Ferdinando VII. Nel 1814, fu nominato direttore di prospettiva e arte decorativa presso la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando e nel 1817 pubblicò il suo "Tratado de Principios Elementales de Perspectiva". Negli anni successivi, Brambilla fu incaricato di creare una serie di dipinti e litografie raffiguranti i siti reali, tra cui El Escorial, Aranjuez, il Buen Retiro e il Palazzo di Moncloa. Questo progetto, che lo impegnò fino al 1832, culminò nella pubblicazione delle "Vistas de los Sitios Reales y Madrid". La salute di Brambilla iniziò a declinare nel 1829, a seguito di una grave malattia, e nonostante i tentativi di cura presso varie località termali, non si riprese mai completamente. Morì nella sua casa di Madrid nel 1834, lasciando un'eredità artistica di inestimabile valore, con opere conservate nel Palazzo Reale di Madrid e nella Reggia di Moncloa. La sua vita e il suo lavoro rimangono un esempio luminoso dell'arte vedutistica e del contributo italiano all'arte europea del XVIII e XIX secolo.
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