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Domenico Bresolin, nato a Padova nel 1813 e deceduto a Venezia nel 1899, è stato un artista italiano di eccezionale talento, la cui vita e opera si sono intrecciate strettamente con la storia e l'evoluzione della pittura e della fotografia del XIX secolo. Figlio di un muratore, Bresolin iniziò la sua carriera come decoratore, ma ben presto la sua passione e il suo interesse si spostarono verso la pittura di paesaggio e le vedute architettoniche, ambito nel quale avrebbe lasciato un'impronta indelebile. La sua formazione artistica prese avvio all'Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1841, dove ebbe l'opportunità di studiare sotto la guida di maestri dell'architettura e della pittura, acquisendo una solida base che gli avrebbe permesso di esplorare e innovare nel suo campo. La sua sete di conoscenza e la sua curiosità intellettuale lo portarono a viaggiare, spostandosi a Firenze nel 1843 per seguire gli insegnamenti di Carlo Markò, un pittore ungherese noto per le sue vedute paesaggistiche, e successivamente a Roma, città eterna fonte di ispirazione per generazioni di artisti. Nonostante il suo talento indiscusso come pittore, Bresolin non trovò immediato successo in questo campo, il che lo spinse a esplorare la nascente arte della fotografia. Questa scelta si rivelò essere decisiva non solo per la sua carriera, ma anche per lo sviluppo della fotografia stessa, in particolare quella dedicata alla documentazione delle bellezze architettoniche e paesaggistiche di Venezia. Bresolin divenne un pioniere della fotografia all'aperto, utilizzando inizialmente la tecnica del calotipo e successivamente quella dei negativi al collodio umido, per creare stampe fotografiche di alta qualità caratterizzate da un estremo rigore compositivo. Nel 1864, la sua carriera prese una svolta significativa quando fu nominato Professore di Paesaggio all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Questo incarico gli permise di dedicarsi esclusivamente alla pittura, abbandonando l'attività di fotografo e cedendo il proprio archivio di lastre al fotografo Giacomo Brogi. Durante il suo insegnamento, Bresolin ebbe l'opportunità di formare e influenzare una nuova generazione di artisti, tra cui spicca il nome di Guglielmo Ciardi, che sarebbe diventato uno dei più importanti paesaggisti italiani. La produzione artistica di Bresolin è caratterizzata da una profonda comprensione e rappresentazione del paesaggio veneto, con una particolare predilezione per le vedute di Venezia. Le sue opere, sia pittoriche che fotografiche, si distinguono per la capacità di catturare l'essenza e l'atmosfera dei luoghi ritratti, rendendo omaggio alla bellezza e alla storicità della sua amata città lagunare. Bresolin è unanimemente riconosciuto come uno dei padri fondatori della fotografia veneziana e un importante esponente del vedutismo veneto, movimento artistico che si focalizza sulla rappresentazione fedele e dettagliata di vedute urbane e paesaggistiche. La sua eredità artistica è stata oggetto di numerose mostre e riconoscimenti postumi, che hanno contribuito a consolidare la sua reputazione come uno dei più significativi artisti italiani del XIX secolo. Le sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private, testimoniando l'indiscusso valore e l'influenza duratura del suo contributo all'arte e alla fotografia. La vita e l'opera di Domenico Bresolin rimangono un esempio luminoso di dedizione all'arte, di innovazione tecnica e di profondo amore per il paesaggio e l'architettura italiani, elementi che continuano a ispirare artisti e appassionati di tutto il mondo.
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