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Luigi Busi nacque a Bologna il 7 maggio 1837, ed è stato pittore di spicco della scena artistica italiana del XIX secolo. Fin da giovane Busi ha dimostrato un talento eccezzionale per le arti, permettendogli di entra nel prestigioso Collegio Artistico Venturoli all’età di dodici anni. La sua forma accademica continua all’Accademia di Belle Arti di Bologna, colombe è stato studente di Serrazaanetti e dove i suoi insegnanti Clemente Alberi e Napoleone Angiolini riconoscono la loro diligenza e abilità. Busi è estto sottolineato per la prima volta nella sua carriera con l'opera "Giacobbe e Rachele" all'età di diciotto anni, che ha presentato alla mostra della Protectrice nel 1855. Questo dipento ha già mostato il suo interesse per la figura femminile e la sua eleganza sexy, un tema che lei avebbe continuato a esplorare durante la sua carriera. Nel 1857 vale la pena dell’Angiolini Pensionato, riconoscimento che gli permesso di viaggiare a Roma per studio ed expanare la sua visione artistica. Durante il suo soggiorno a Roma, Busi non si è è limitata una copiere le opere di masteri classici, ma interessati anche all’opera di artisti contemporanei come Vélasquez, il tempo ancora speeoce e ironico nei ritratti e la sua capacità di colorista senza un disegno rigoroso influenzò profamante la sua arte. Questa influenza si riflette in opere come la pala dell’altare maggiore della chiesa di Santi Vitale e Agricola di Bologna, colombe si vede una composizione squilibrata e una Ricerca di effetti luminosi che assimilliano alle possibilità di fotografia istantanea. Busi è stata anche un’importante freschezza, svolgendo importanti lavori a Bologna, come la decorazione della Camera adiacente alla Camera del Consiglio di Palazzo Comunale e al Collegio Venturoli. Inoltre, ha collaborato con Luigi Samoggia nella decorazione del teatro comunale e nella decorazione delle scale del Palazzo Pighini e della cupola del Sanctuario Piratello di Imola. Tra le sue opere storiche più notevoli vi sono la "Confessione di Isabella Orsini" (1866), "Torquato Tasso e il Cardinale Cinzio Aldobrandini al Convento di Sant'Onofrio, Roma" (1867), e "Gli ultimi momenti di Niccolò de' Lapi". La sua arte di generere comprende "Un'ora d'ozio in villa", "Un debolezza femminile", e "Le gioie materne" (1872), che riflettone scena familiari ed emozionali che risuonano con la borghesia del tempo. Busi è estto riconosciuto per il suo contributo all’arte con nomine professore accademico all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1871 e come socio onoraio dell’Accademia di Brera nel 1876. Si tratta di un ampio status onorato con il titolo di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia. Purtropo la sua vita e la sua carriera furono truncati da una malattia mentale che lo portò ad essere collocado nel 1882 nell’asilo di Villa Sbertoli. Luigi Busi morì a Bologna il 31 maggio 1884 all’età di 47 anni, lasciendo un’eredità artistica che compre opere di grande bellezza e significato culturale. La morte prematura gli ha negato un'ancora più luminosa, ma il suo lavoro rymane a testimonianza della sua abilità artistica e sensibilità.
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