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Gaetano Capone è stato un pittore italiano nato a Maiori, un piccolo paese della Costiera Amalfitana, il 10 luglio 1845, e morto nella stessa città il 6 agosto 1924. La sua vita e la sua arte sono profondamente radicate nella tradizione pittorica italiana, e il suo contributo al mondo dell'arte è stato significativo, soprattutto per quanto riguarda la pittura di paesaggi e soggetti di genere. La formazione artistica di Capone iniziò presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove studiò sotto la guida di Tommaso De Vivo, un noto pittore dell'epoca. Questo periodo di studi fu fondamentale per lo sviluppo delle sue prime tecniche e per la sua comprensione dell'arte. Successivamente, grazie a un pensionato concesso dalla provincia di Salerno, Capone ebbe l'opportunità di trasferirsi a Roma per continuare i suoi studi presso l'Accademia di San Luca, dove fu allievo di Cesare Fracassini. Questa esperienza romana non solo arricchì ulteriormente la sua formazione artistica ma gli permise anche di immergersi nella vivace scena artistica della capitale, entrando in contatto con i movimenti e le correnti dell'epoca. Durante la sua carriera, Capone partecipò a numerose mostre, sia in Italia che all'estero, ottenendo riconoscimenti e apprezzamenti per le sue opere. Tra le esposizioni più importanti a cui prese parte, si ricordano quelle a Napoli, dove espose opere come "Ozio, vizio e lavoro" nel 1877 e "Il catechismo al villaggio", e a Torino, dove presentò "Viv'o Re!" nel 1884. Queste esposizioni non solo consolidarono la sua reputazione come artista ma gli permisero anche di esplorare e rappresentare temi sociali e quotidiani attraverso la sua arte. Il suo stile si caratterizzava per la capacità di catturare la bellezza e l'atmosfera dei paesaggi italiani, con una particolare predilezione per i panorami della sua terra natia, la Costiera Amalfitana. Le sue opere spesso riflettono una profonda comprensione della luce e del colore, elementi che utilizzava con maestria per evocare emozioni e atmosfere uniche. Capone era inoltre abile nel ritrarre scene di vita quotidiana, catturando con sensibilità e attenzione i dettagli e le espressioni dei suoi soggetti. Gaetano Capone è stato il maggiore esponente di una corrente artistica che ha visto i pittori venire successivamente soprannominati "Pittori di Maiori", un gruppo di artisti che ha contribuito a definire un'identità visiva distintiva per la regione campana, attraverso la rappresentazione dei suoi paesaggi e delle sue genti. La sua opera "La fine della caccia" del 1897 è solo un esempio della sua abilità nel catturare momenti di vita rurale con autenticità e profondità emotiva. Nonostante la sua morte nel 1924, l'eredità di Gaetano Capone continua a vivere attraverso le sue opere, che rimangono testimonianza del suo talento e della sua passione per l'arte. Le sue creazioni sono conservate in collezioni private e pubbliche, e continuano a essere esposte in mostre e gallerie, permettendo alle nuove generazioni di apprezzare la bellezza e la maestria del suo lavoro. La vita e l'opera di Gaetano Capone rappresentano un capitolo importante nella storia dell'arte italiana, evidenziando il suo contributo significativo alla pittura di paesaggio e di genere nel contesto dell'arte del XIX e inizio XX secolo.
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