La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Emanuele Cavalli ( Lucera 1904 - Firenze 1981). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Emanuele Cavalli, nato a Lucera il 29 novembre 1904 e scomparso a Firenze il 15 marzo 1981, è stato un artista poliedrico che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano del XX secolo. Pittore e fotografo di talento, Cavalli è stato una figura chiave della Scuola Romana, movimento che ha contribuito a definire l'identità artistica dell'Italia tra le due guerre mondiali. La sua formazione artistica inizia a Roma, dove si trasferisce nel 1921. Qui, Cavalli diventa allievo di Felice Carena, un'esperienza formativa che lo introduce ai principi fondamentali della pittura e lo avvicina ad altri artisti con cui condividerà il percorso nella Scuola Romana, come Giuseppe Capogrossi e Corrado Cagli. La collaborazione con questi artisti e la frequentazione di ambienti culturali vivaci lo portano a sperimentare e a teorizzare nuove direzioni nell'arte, culminate nella stesura del "Manifesto del Primordialismo plastico". Il suo stile pittorico è caratterizzato dal tonalismo, una scelta cromatica che privilegia le gradazioni tonali soffuse e calde, in contrapposizione ai contrasti timbrici più marcati. Questa scelta stilistica non solo definisce l'aspetto visivo delle sue opere ma riflette anche una ricerca di armonia e di equilibrio, elementi che Cavalli percepiva come fondamentali nella creazione artistica. Opere come "La sposa" (1935) e "Donne" (1935) sono esempi emblematici di questa fase della sua produzione, in cui la figura umana è immersa in atmosfere oniriche e sospese. Parallelamente alla pittura, Cavalli esplora il mondo della fotografia, sperimentando tecniche innovative che gli permettono di esprimere la sua visione artistica anche attraverso questo medium. La sua attività fotografica non è solo un complemento alla pittura ma diventa un campo di sperimentazione autonomo, in cui l'artista indaga le possibilità espressive della luce e della composizione. La sua carriera subisce un momento di crisi nel 1949, quando, a seguito della non rinnovata cattedra e del mutamento di stile verso l'astrattismo da parte di alcuni suoi amici e colleghi, Cavalli si sente emarginato dal contesto artistico del tempo. Questo periodo di profonda riflessione lo porta persino a distruggere alcune delle sue opere precedenti. Tuttavia, non abbandona mai completamente l'arte, continuando a dipingere e a fotografare, ricevendo importanti commissioni sia da enti pubblici che da collezionisti privati. La sua opera ha ricevuto riconoscimenti significativi, tra cui il primo premio alla II Esposizione Regionale Solvay nel 1948 e il Premio Michetti nel 1950. Questi premi non solo attestano il valore della sua arte ma sottolineano anche l'apprezzamento che Cavalli ha ricevuto da parte della critica e del pubblico. Emanuele Cavalli non è stato solo un artista, ma un esploratore delle potenzialità espressive dell'arte, capace di attraversare e unire diversi linguaggi artistici. La sua eredità è custodita in numerose collezioni pubbliche e private, e la sua figura continua a essere oggetto di studio e di riscoperta, testimoniando l'importanza del suo contributo al panorama artistico italiano del Novecento.
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