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Bernardo Celentano, nato a Napoli il 23 febbraio 1835, è stato un pittore italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'arte del XIX secolo, nonostante la sua vita sia stata tragicamente breve. Figlio di Vincenzo e Giuseppa Belliazzi, Celentano si distaccò dalle tradizioni giuridiche della sua famiglia per seguire la sua passione per l'arte, dimostrando fin da ragazzo un talento eccezionale per la pittura. La sua formazione artistica iniziò sotto la guida di Luigi Stabile e proseguì all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo di Giuseppe Mancinelli. Questo periodo di studi si rivelò fondamentale per lo sviluppo delle sue capacità e della sua visione artistica. Nel 1856, Celentano ebbe l'opportunità di intraprendere un viaggio d'istruzione artistica che ampliò ulteriormente i suoi orizzonti, permettendogli di entrare in contatto con diverse realtà e influenze che avrebbero arricchito la sua arte. Trasferitosi a Roma nel 1860, Celentano visse una carriera breve ma intensa, diventando collega e amico di altri importanti pittori realisti come Domenico Morelli e Filippo Palizzi. La sua opera si concentrò principalmente su temi storici, espressi attraverso uno stile realista che cercava di catturare la verità e l'essenza degli eventi rappresentati. Tra le sue opere più significative si ricordano "Tasso, Starting to show Madness at Bisaccia" e "The Council of Ten (Il Consiglio di Dieci)", che dimostrano la sua abilità nel combinare dettaglio storico e profondità emotiva. Nonostante la sua carriera fosse in pieno sviluppo, la vita di Celentano fu interrotta prematuramente. Morì a Roma il 28 luglio 1863, all'età di soli 28 anni, e fu sepolto nella chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo. La sua morte precoce fu un duro colpo per il mondo artistico dell'epoca, tanto che amici e colleghi, tra cui Cesare Fracassini e Paolo Mei, furono presenti al suo capezzale nei suoi ultimi giorni. Guglielmo de Sanctis, un suo amico, pubblicò un saggio sui suoi ultimi giorni, sottolineando l'impatto della sua perdita tra gli artisti contemporanei. Celentano è ricordato non solo per le sue opere, ma anche per il suo contributo al rinnovamento della pittura di storia, introducendo nuove poetiche del verismo storico e influenzando altri artisti. La sua breve vita non gli ha impedito di lasciare un segno duraturo nell'arte italiana dell'Ottocento, come dimostrato dalle numerose opere che continuano a essere apprezzate per il loro calore, la festosità dei colori e l'armonia compositiva. Tra le sue altre opere notevoli si annoverano "Il conte di Caserta", "San Stanislao Kostka comunicato dagli Angeli", "Benvenuto Cellini", "San Francesco Saverio al Giappone", "Il giovane Dante incompreso" e "La follia di Tasso". Il suo capolavoro, "Il Consiglio dei Dieci", è conservato nella Galleria d'Arte Moderna di Roma, in una sala a lui dedicata, testimoniando l'alta considerazione in cui è tenuto il suo lavoro. La vita e l'opera di Bernardo Celentano continuano a essere oggetto di studio e ammirazione, rappresentando un capitolo significativo nella storia dell'arte italiana. La sua capacità di trasmettere emozioni profonde e di riflettere criticamente sulla storia attraverso la pittura rimane un esempio luminoso del talento che, nonostante le sfide e la brevità della vita, può lasciare un'eredità duratura.
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