La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Giuseppe Cellini ( Roma 1855 - 1940). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Giuseppe Cellini nacque a Roma il 9 dicembre 1855, figlio di Annibale, un miniatore e pittore purista, e di Adelaide Severini, la figlia dell'architetto Valentino. Orfano in tenera età, Cellini fu trasferito in collegio e in seguito si iscrisse all'Istituto di Belle Arti nel 1873. Dopo aver studiato fino al 1875 all'Accademia di San Luca, dal 1878 al 1880 seguì i corsi del Museo Artistico Industriale. La sua carriera artistica fu segnata da una varietà di influenze e interessi. Nel 1901, espose la tempera "Vespro romano" alla mostra organizzata dalla Società degli amatori e cultori di De Benedetti. Iniziò anche a lavorare su disegni allegorici per i primi due volumi delle "Laudi" del poeta Gabriele D'Annunzio e nel 1909 realizzò la copertina con il labirinto per l'opera "Forse che sì forse che no" di D'Annunzio. Cellini era noto per la sua abilità nel disegnare stoffe, stucchi e oggetti, molti dei quali venivano poi realizzati in argento o altri metalli dal fratello Pio. La sua vita privata era caratterizzata da una certa riservatezza, il che ha reso difficile tracciare un giudizio completo sulla sua attività artistica. Nel corso della sua vita, Cellini partecipò a movimenti artistici che cercavano di liberarsi dalle restrizioni accademiche, come il Golden Club fondato da Nino Costa nel 1875 e la Scuola etrusca, alla quale Cellini stesso partecipò. Il suo interesse per la realtà, priva dei suoi difetti, e per il paesaggio si univa al suo fascino per i temi mitologici e allegorici. Dal 1881, Cellini collaborò con la "Cronaca bizantina", una pubblicazione che aveva sede a palazzo Sciarra a Roma. La sua opera più significativa di questo periodo fu la decorazione della Galleria Sciarra nel 1888, dove gli affreschi riflettevano un programma iconografico che esaltava le virtù femminili, come "Benigna" e "Amabilis", accompagnate da didascalie. Oltre alla pittura, Cellini si dedicò anche all'insegnamento. Nel 1889 si recò ad Oporto per insegnare arte industriale e in seguito insegnò a Modena. Fu anche amico di Gabriele D'Annunzio, un'amicizia che influenzò parte della sua produzione artistica, come dimostrato dalle sue collaborazioni alle opere del poeta. Giuseppe Cellini fu anche un accademico di San Luca e insegnante alla Scuola di belle arti di Lisbona e poi di Roma. La sua opera è scarsamente conosciuta, in parte a causa della sua natura schiva e riservata, ma anche per la difficoltà di categorizzare il suo stile, che spaziava tra il realismo e l'allegoria. Morì a Roma il 29 aprile 1940, lasciando un'eredità artistica che, nonostante la difficoltà di classificazione, testimonia la ricchezza e la varietà della cultura artistica italiana di fine Ottocento e inizio Novecento.
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