La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Pasquale Celommi ( Montepagano 1851 - 1928). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Pasquale Celommi, nato il 5 gennaio 1851 a Montepagano, una frazione di Roseto degli Abruzzi, in provincia di Teramo, è stato un pittore italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'arte, specialmente per la sua capacità di catturare la vita quotidiana e la luce dell'Abruzzo. La sua vita e la sua arte sono strettamente intrecciate con la terra abruzzese, dalla quale ha tratto ispirazione per la maggior parte delle sue opere. Celommi crebbe in una famiglia modesta; i suoi genitori gestivano una locanda e si occupavano del cambio dei cavalli per le diligenze che percorrevano la litoranea. Fu proprio in questo ambiente, tra il mare e la vita di paese, che Celommi iniziò a mostrare un precoce interesse per il disegno, utilizzando il carbone per tracciare le prime forme sulle fiancate delle barche. La sua vocazione artistica fu riconosciuta e incoraggiata da Camillo Mezzoprete, un pittore e collezionista locale, che lo sostenne anche economicamente per intraprendere gli studi artistici. Nel 1873, Celommi vinse un concorso per un pensionato artistico, che gli permise di frequentare la Scuola libera del nudo presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze. Qui, sotto la guida del maestro Antonio Ciseri, Celommi affinò le sue tecniche e iniziò a sviluppare uno stile personale che lo avrebbe distinto nel panorama artistico italiano. Tornato in Abruzzo, Celommi si dedicò alla rappresentazione della vita quotidiana della sua terra, con un'attenzione particolare per i paesaggi marini, le scene di vita contadina e i ritratti di persone comuni. La sua pittura, caratterizzata da un realismo vivido e da una straordinaria capacità di catturare la luce e l'atmosfera del momento, gli valse il soprannome di "pittore della luce". Nel corso della sua carriera, Celommi ottenne numerosi riconoscimenti, tra cui la medaglia d'oro alla Biennale di Venezia nel 1905, che consolidò la sua reputazione a livello nazionale e internazionale. Le sue opere furono esposte in importanti mostre in Italia e all'estero, e oggi sono presenti in collezioni pubbliche e private. Celommi fu anche un maestro per altri artisti, trasmettendo la sua passione e il suo approccio alla pittura alle nuove generazioni. La sua eredità artistica continuò attraverso la dinastia dei Celommi, con suo figlio Raffaello che seguì le orme del padre, mantenendo vivo l'amore per l'arte e per l'Abruzzo. Pasquale Celommi morì il 9 agosto 1928 a Roseto degli Abruzzi, lasciando un'eredità di opere che continuano a essere ammirate per la loro autenticità e bellezza. La sua vita e la sua arte sono un tributo alla terra abruzzese, ai suoi paesaggi e alla sua gente, che Celommi ha saputo rappresentare con sensibilità e maestria. La sua opera rimane un punto di riferimento importante per lo studio del realismo italiano e della pittura paesaggistica e sociale dell'Ottocento e del primo Novecento.
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