La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Gigi Chessa ( Torino 1898 - 1935). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Luigi Maria Giorgio Chessa, noto come Gigi Chessa, nacque a Torino il 15 maggio 1898, in una famiglia profondamente immersa nel mondo dell'arte. Figlio di Carlo Chessa, un rinomato litografo e pittore, e di Lucia Carelli, anch'essa pittrice, Gigi Chessa crebbe in un ambiente che favoriva la sua precoce inclinazione artistica. La sua formazione iniziò sotto la guida del padre, per poi proseguire all'Accademia Albertina di Torino, dove fu allievo prima di Agostino Bosia e successivamente di Felice Casorati, sotto la cui influenza sviluppò uno stile distintivo che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita. Nel 1920, Chessa si trasferì ad Anticoli Corrado, un piccolo centro noto per essere un punto di incontro per artisti e intellettuali. Due anni dopo, iniziò una lunga collaborazione con la compagnia "Lenci" di Torino, specializzata nella produzione di ceramiche, dimostrando così la sua versatilità artistica che andava oltre la pittura, abbracciando anche l'architettura, il design scenico e la ceramica. Nel 1925, Chessa contribuì alla progettazione delle scenografie per la presentazione torinese dell'opera "L'Italiana in Algeri". L'anno successivo, il suo talento lo portò a New York, dove disegnò le scenografie per il Metropolitan Theater. Nel 1927, fu nominato professore di Scenografia presso la Scuola Superiore di Architettura di Torino, riconoscimento della sua eccellenza e della sua capacità di influenzare le generazioni future nel campo del design scenico. La sua carriera artistica continuò a fiorire con la partecipazione alla III Biennale di Monza nel 1927, all'Exposition d'Artistes Italiens Contemporaines a Ginevra, e alla Promotrice di Torino. Nel 1928, espose alla Biennale di Venezia, consolidando ulteriormente la sua reputazione nel panorama artistico italiano. Nel 1929, Chessa fu tra i fondatori del Gruppo dei Sei di Torino, un collettivo di pittori espressionisti attivi principalmente nella città piemontese. Il gruppo, che includeva figure come Jessie Boswell, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio e Enrico Paulucci Delle Roncole, espose insieme per circa due anni, prima di sciogliersi a seguito delle critiche delle autorità fasciste. Nonostante le difficoltà politiche, Chessa continuò a esporre nei primi anni '30, fino alla sua prematura scomparsa a causa della tubercolosi il 23 aprile 1935, a Torino. Lasciò un'eredità artistica significativa e una famiglia che continuò a onorare la sua memoria; la vedova, madre dei suoi due figli, in seguito sposò Francesco Menzio, uno dei membri del Gruppo dei Sei. L'arte di Gigi Chessa, caratterizzata da una profonda ecletticità e da un talento indiscusso, si esprimeva attraverso una varietà di medium, dalla pittura alla ceramica, dalla scenografia all'architettura. La sua capacità di fondere insieme diverse discipline artistiche, insieme alla sua visione innovativa, lo hanno reso una figura di spicco nel panorama artistico italiano del Novecento, lasciando un'impronta indelebile che continua a influenzare gli artisti e gli ammiratori dell'arte fino ai giorni nostri.
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