La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Vincenzo Chilone ( Venezia 1760 - 1840). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Vincenzo Chilone, nato a Venezia il 10 luglio 1758 e morto nella stessa città il 12 gennaio 1839, è stato un pittore italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo dell'arte, specializzandosi in vedute che ricordano lo stile di Canaletto. La sua vita, segnata da umili origini e difficoltà economiche, è un racconto di talento, perseveranza e riconoscimento tardivo. Orfano di padre all'età di due anni, Chilone crebbe in una famiglia povera. A dodici anni, iniziò a lavorare come filatore di calze di seta, un mestiere modesto che rifletteva le limitate opportunità disponibili per lui in quel periodo. La svolta nella sua vita avvenne quando, lavorando come apprendista presso un intagliatore di legno, ebbe l'opportunità di incontrare uno studente di Francesco Battaglioli. Questo incontro fortuito aprì a Chilone le porte della scuola di Battaglioli, dove iniziò formalmente il suo percorso artistico. Nonostante le sfide economiche e le tragedie familiari, Chilone non smise mai di perseguire la sua passione per l'arte. Per un periodo, lavorò come assistente di Alessandro Mauro, un architetto teatrale e scenografo, senza ricevere riconoscimenti per il suo lavoro. Dopo la morte di Mauro, tentò di lavorare in modo indipendente, ma le difficoltà finanziarie lo costrinsero ad accettare un incarico a Udine, dove collaborò con Antonio Mauro nella decorazione di un teatro sotto la guida del pittore Giambattista Canal, il cui deterioramento della vista richiedeva assistenza. Il soggiorno a Udine fu significativo per Chilone, che contribuì alla decorazione del Palazzo Marcotti. Tuttavia, al suo ritorno a Venezia nel 1815, si trovò quasi dimenticato e costretto a lavorare per altri pittori. Le sue tele venivano vendute a prezzi bassi a intermediari, alcuni dei quali realizzavano enormi profitti spacciandole per opere di Canaletto. Questa situazione lo spinse a cercare una maggiore autonomia stilistica, che gradualmente gli guadagnò il patrocinio della nobiltà. Nel 1824, Chilone fu eletto membro dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, un riconoscimento che segnò l'apice della sua carriera. Nello stesso anno, ricevette un'importante commissione da Domenico Dragonetti, un musicista veneziano espatriato che era anche un collezionista e commerciante d'arte. Nonostante questi successi, Chilone morì in povertà, lasciando dietro di sé un'eredità artistica che solo in seguito sarebbe stata pienamente apprezzata. La vita di Vincenzo Chilone è un esempio di come il talento e la determinazione possano emergere nonostante le avversità. Le sue vedute, che un tempo venivano vendute a poco prezzo e spesso attribuite erroneamente ad altri artisti, sono oggi riconosciute per il loro valore artistico e storico. La sua capacità di catturare l'essenza di Venezia attraverso i suoi dipinti lo colloca tra i grandi vedutisti italiani, un artista che, nonostante le sfide della vita, ha saputo lasciare un segno indelebile nel panorama artistico del suo tempo.
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