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Guglielmo Ciardi, nato a Venezia il 13 settembre 1842 e morto nella stessa città il 5 ottobre 1917, è stato un pittore italiano di grande rilievo, noto per le sue rappresentazioni paesaggistiche che riflettono una profonda connessione con la natura e un'attenta osservazione della luce. Figlio di un funzionario del governo austriaco, Ciardi intraprese gli studi presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1861, dove apprese le tecniche della prospettiva con Federico Moja e del paesaggio e del marino con Domenico Bresolin, di cui in seguito prese il posto come insegnante nel 1894. La sua formazione artistica fu arricchita da un soggiorno a Firenze nel 1868, dove strinse amicizia con Giovanni Costa e i pittori Macchiaioli, e da viaggi a Roma e Napoli, dove entrò in contatto con Filippo Palizzi e gli artisti della Scuola di Resina. Queste esperienze influenzarono profondamente il suo stile, portandolo a una sintesi formale e cromatica che caratterizzò le sue opere successive. Ciardi divenne noto per le sue vedute della laguna veneziana e dei paesaggi campestri del Veneto, del Trentino e della Lombardia, esposti in numerose mostre a Milano, Torino, Genova, Firenze e Napoli negli anni '70 e '80 dell'Ottocento. La sua partecipazione alla Biennale di Venezia dal 1895 al 1914, con una mostra personale nel 1909, consolidò la sua reputazione. Tra le sue opere più significative si ricordano "Il Canale della Giudecca" (1869), "Mattino a Palestrina" (1910), e "Campagna trevigiana" (1883), quest'ultima esemplificativa della sua capacità di catturare le sfumature dei verdi e degli azzurri. La sua ricerca artistica si concentrò sulla rappresentazione della luce e sulla sintesi degli elementi pittorici, come dimostra il dipinto "Canale della Giudecca", che riflette un'attenta osservazione degli effetti luminosi sull'acqua e sull'architettura veneziana. Ciardi fu anche un maestro nel disegno, utilizzando pochi tratti decisi per catturare le composizioni che servivano come base per le sue opere pittoriche. Oltre alla pittura, Ciardi ebbe un ruolo importante nell'insegnamento, trasmettendo la sua passione e le sue conoscenze a generazioni di artisti presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia. La sua influenza si estese anche alla sua famiglia, con i figli Beppe e Emma che seguirono le sue orme artistiche. La carriera di Ciardi fu coronata da numerosi riconoscimenti, tra cui una medaglia d'oro all'Esposizione di San Francisco del 1915. Tuttavia, la sua vita e la sua carriera furono interrotte da una paralisi che lo colpì nel 1915, portandolo alla morte due anni dopo. Nonostante ciò, il suo lascito artistico continua a essere celebrato, con opere presenti in importanti collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero. Guglielmo Ciardi rimane una figura centrale nel panorama artistico italiano dell'Ottocento, rappresentante del vedutismo veneto e pioniere nella ricerca di una sintesi tra la tradizione pittorica italiana e le innovazioni del suo tempo. La sua opera è testimonianza di un artista che ha saputo cogliere e trasmettere la bellezza e la varietà del paesaggio italiano, rendendolo immortale attraverso la sua arte.
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