La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Francesco Coleman ( Roma 1851 - 1913). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Francesco Coleman, nato a Roma il 23 luglio 1851, fu un pittore italiano che lasciò un'impronta indelebile nel panorama artistico del suo tempo. Figlio dell'inglese Charles Coleman, anch'egli pittore, e di Fortunata Segadori, una famosa modella di Subiaco, Francesco crebbe in un ambiente ricco di stimoli artistici. La sua famiglia era profondamente radicata nel mondo dell'arte: oltre al padre, anche suo fratello Enrico divenne un pittore di rilievo. La formazione artistica di Francesco iniziò nel laboratorio paterno, dove dimostrò un talento precoce, in particolare per l'acquerello. La sua abilità nel catturare la luce e l'atmosfera delle scene che dipingeva lo distinse fin dai primi lavori. La vita e l'opera di Francesco furono profondamente legate alla città di Roma, dove visse e lavorò per tutta la vita, condividendo lo studio in via Margutta 33 con suo padre e suo fratello. Coleman si specializzò nella rappresentazione della Campagna Romana e dell'Agro Pontino, catturando con sensibilità e precisione i paesaggi e le figure che popolavano queste aree. Le sue opere, sia ad olio che ad acquerello, riflettono un profondo amore e una conoscenza intima di questi luoghi, riuscendo a trasmettere al pubblico la bellezza e l'atmosfera unica della campagna laziale. Oltre ai paesaggi italiani, Francesco Coleman fu attratto anche da soggetti orientalisti. Questo interesse si riflette in diverse sue opere, dove l'esotismo e la curiosità per culture lontane si manifestano attraverso la rappresentazione di scene di vita quotidiana e paesaggi di paesi lontani. La sua capacità di fondere insieme dettaglio realistico e sensibilità poetica rende queste opere particolarmente affascinanti e suggestive. Un esempio significativo del suo talento nell'acquerello è "La passeggiata per le vie dell'Antica Roma", un'opera che illustra con maestria una scena di genere ambientata nell'antichità. In questa composizione, Coleman dimostra la sua abilità nel rappresentare figure umane e architetture con precisione e delicatezza, creando una scena vivace e ricca di dettagli. Nonostante la sua indiscussa abilità e il contributo al panorama artistico dell'epoca, Francesco Coleman non raggiunse la fama del fratello Enrico. Tuttavia, le sue opere continuano a essere apprezzate dagli amanti dell'arte per la loro qualità e per l'unicità della visione artistica che esprimono. La carriera artistica di Francesco subì un brusco arresto dopo la morte del fratello Enrico nel 1911, evento che lo colpì profondamente. Da quel momento, cessò ogni attività artistica, ritirandosi dalla vita pubblica. Francesco Coleman morì il 9 gennaio 1918 nella sua casa in via Valenziani, vicino alla Porta Salaria a Roma, e fu sepolto nel Cimitero del Verano. La sua eredità artistica, sebbene forse meno conosciuta rispetto a quella di altri artisti del suo tempo, rimane un prezioso testimone della sensibilità e della capacità di osservazione di un pittore che seppe catturare con amore e dedizione la bellezza dei paesaggi e delle persone che lo circondavano. Le sue opere continuano a essere esposte in collezioni e mostre, permettendo al pubblico di oggi di apprezzare il suo contributo unico all'arte italiana.w
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