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Aristodemo Costoli nacque a Firenze il 6 settembre 1803, figlio di Francesco e Anna Masoni. Fin da giovane, all’età di dodici anni, si è mostrato grande interesse per le arti e si è iscritto all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove inizialmente ha studiato pittura con Pietro Ermini e altri docenti come Giuseppe Bezzuoli e Pietro Benvenuti. Nonostante la sua pittura iniziale, Costoli era orientato verso la scultura, una disciplina in cui era studente di Stefano Ricci e dove finalmente trovò la sua vera vocazione. Durante la sua carriera, Costoli divenne uno scultore di spicco e rispettato, e la sua opera fu caratterizzata dal seguire la tradizione classica, influenzata da artisti come Antonio Canova. Tra i suoi studenti più importanti ci sono Emilio Zocchi, Girolamo Masini, Augusto Rivalta e suo figlio, Leopoldo Costoli. Uno degli episodi più ricordati della sua carriera fu il suo tentativo di pulire e conservare la famosa scultura del Davide di Michelangelo nel 1843. Purtroppo, la soluzione di acido cloridrico che ha usato rimosso lo strato protettivo di cera di pietra e lasciato la superficie danneggiata e porosa. Costoli lasciò un importante patrimonio artistico a Firenze e in altre città italiane. A Firenze, tra le sue opere, il monumento Galileo presso la Tribuna Galileo al Museo della Specola (1832), il Pegaso al Giardino di Boboli, e il tondo dedicato ad Arnolfo di Cambiamento nel Duomo di Firenze. Ha inoltre creato busti di personalità notevoli come Cosimo Buonarroti e Rosina Vendramin a Buonarroti, e il funbre Monumento L. Matteucci nella Badia Fiorentina (1845). Al di fuori di Firenze, le sue opere si trovano a Genova, Ancona, Pisa e Lucca, così come in altri paesi come Cile e Russia. A Genova creò un monumento a Cristoforo Colombo, e ad Ancona, monumento a Cavour (1868). A Pisa scolpò un monumento ad Angelica Catalani (1859) nel Camposanto, e a Lucca, un busto di Leopoldo II al Museo Nazionale di Villa Guinigi. Costoli ricevette anche ordini privati e il suo lavoro fu apprezzato dalla colonia straniera stabilita a Firenze. Tra le sue opere più note vi sono "La Fiducia in Dio" e "La Ninfa dello Scorpione", quest'ultimo elogiato da Charles Baudelaire quando apparve nella Sala di Parigi del 1845. Il monumento funebrati Arnolfo di Cambio, realizzato da Costoli tra il 1842 e il 1844, è un’opera di rilievo nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Questo monumento si ispira ai tributi del XV secolo al Brunelleschi, Giotto e Squarcialupi, ed è stato progettato per continuare la serie di monumenti che commemorano i grandi maestri dell'Opera, celebrando il primato culturale del genio fiorentino. Aristodemo Costoli morì nel 1871, lasciando alle spalle un’opera che riflette la ricca tradizione scultorea italiana e la sua capacità di catturare l’essenza della bellezza classica in marmo e bronzo. Il suo lavoro è ancora ammirato e studiato per il suo contributo all'arte del XIX secolo e la sua influenza sulle future generazioni di scultori.
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