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Tranquillo Cremona, nato a Pavia il 10 aprile 1837, è stato un pittore italiano di grande rilievo, particolarmente noto per essere stato uno degli iniziatori e tra i più importanti esponenti del movimento della Scapigliatura. Figlio di Gaudenzio Cremona e Teresa Andreoli, crebbe in una famiglia di origini ebraiche. La sua formazione artistica iniziò nella sua città natale, per poi proseguire a Milano e Venezia, dove frequentò l'Accademia di Brera sotto la guida di Giuseppe Bertini. Durante la sua permanenza a Venezia, dal 1852 al 1859, Cremona sviluppò un gusto cromatico influenzato dalla pittura veneta, pur mantenendo modi che ricordavano quelli di Francesco Hayez. La sua opera si caratterizzò per un approccio innovativo ai contorni dei personaggi, che appaiono sfumati, vaporosi e morbidi, quasi a fondersi con l'ambiente circostante, eliminando quasi del tutto ogni contorno netto. Questo stile distintivo lo portò a diventare un punto di riferimento per la Scapigliatura, un movimento che riuniva artisti, musicisti e scrittori accomunati da un atteggiamento bohémien e da una tendenza ribelle e anti-accademica. Tra le sue opere più importanti si annoverano "Marco Polo At The Court of Kubla Khan" (1863), "Il Falconieri" (1865), "Lovers at the Tomb of Juliet", "La Melodia" (1874) e "L’edera" (1878). Quest'ultima, realizzata poco tempo prima della sua morte, rappresenta uno dei suoi capolavori, in cui una figura abbraccia appassionatamente un'altra figura dall'aspetto distaccato, lasciando intravedere la natura ambigua della situazione e forse anche del genere della persona ritratta. Cremona fu anche un ritrattista di talento, come dimostrano i suoi numerosi ritratti, tra cui quelli di Signora Torelli, Signora Desehaorps, Signora Emma Iron, Signor Sangiorgio, Vittore Grubicy e Pisani Dossi. La sua tecnica pittorica, che ricorda la "pittura di tocco e di macchia" praticata da maestri come Tiziano, Rembrandt e altri barocchi del XVIII secolo, contribuì a creare figure scintillanti che si confondono con il loro ambiente, rendendo le azioni dei soggetti spesso criptiche e aperte a interpretazioni. La vita di Tranquillo Cremona fu tragicamente interrotta il 10 giugno 1878, all'età di 41 anni, a causa di un avvelenamento da coloranti tossici a base di piombo, utilizzati nei suoi pigmenti pittorici. Questa tragica fine è attribuita al suo metodo di testare i pigmenti spalmandoli sulla pelle nuda delle braccia. Oggi, Cremona riposa nel Cimitero monumentale di Milano, lasciando un'eredità artistica che continua a influenzare e ispirare.
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