La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Alfredo DeAndrade ( Lisbona 1839 - Genova 1915). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Alfredo d'Andrade, nato a Lisbona il 26 agosto 1839 e deceduto a Genova il 30 novembre 1915, è stato un artista poliedrico, noto principalmente per il suo contributo nel campo del restauro e della conservazione del patrimonio architettonico, ma anche per la sua attività di pittore, architetto e archeologo. Figlio di Antonio José e Emilia Games de Silva Reis, Alfredo d'Andrade iniziò il suo percorso artistico nel 1845, frequentando lo studio del pittore e incisore portoghese. La sua formazione si arricchì ulteriormente quando, nel 1857, si iscrisse all'Accademia Ligustica di Belle Arti a Genova, dove seguì i corsi di architettura tenuti da G.B. Resasco e contemporaneamente frequentò lo studio del paesista Tammar Luxoro. Nel 1861, ancora sotto la guida di Resasco, d'Andrade approfondì i suoi studi in architettura, ma parallelamente si affermò anche come pittore. Tra l'autunno del 1860 e il gennaio del 1861, soggiornò a Ginevra per studiare con Calame e incontrò Antonio Fontanesi, il cui stile influenzò profondamente la sua pittura. D'Andrade si distinse per la sua apertura verso uno stile realistico, opponendosi all'accademismo e all'immobilismo delle tematiche tradizionali. Le sue posizioni si rifacevano a quelle di Cicognara e Selvatico, e si manifestarono attraverso scritti polemici e ben documentati pubblicati a Genova tra il 1869 e il 1870. Nel 1875, d'Andrade decise di abbandonare l'attività di pittore per dedicarsi con passione al restauro di monumenti medievali ed edifici storici, come i castelli di Fenis e Issogne. La sua metodologia di restauro era influenzata dalla scuola francese di Viollet-le-Duc, e si basava sullo studio delle fonti, la ricerca iconografica e i riferimenti analogici con altri edifici coevi. Questo approccio lo portò a occuparsi del restauro del castello di Tagliolo presso Alessandria, dove applicò criteri di completamento in stile tipici del suo tempo. D'Andrade fu anche un attivo partecipante nei congressi italiani a partire dal 1870, dove si fece conoscere come un interlocutore competente e capace di trovare le giuste alleanze. La sua preparazione e la sua conoscenza della dottrina di E. Viollet-le-Duc gli permisero di dedicarsi con successo a progetti di ricostruzione in stile e di restauro su edifici privati, tanto che i poteri pubblici gli affidarono importanti interventi di restauro. La sua opera come pittore, architetto, restauratore e archeologo è stata oggetto di studio sia in Italia che in Portogallo. Un cospicuo fondo di acqueforti è conservato presso la Galleria Civica d'Arte Moderna di Torino, donato dal figlio Ruy nel 1931. Tuttavia, la catalogazione di queste opere è ancora incompleta. Nel corso della sua carriera, d'Andrade collaborò con figure importanti come Adolfo Venturi per il restauro dell'abbazia di S. Galgano presso Siena e fu nominato in seno alla Commissione centrale per la tutela del patrimonio storico-artistico. Partecipò anche a numerose esposizioni di industrie artistiche e mostre d'arte, ricevendo incarichi da ministeri e istituzioni nazionali e internazionali. Alfredo d'Andrade è stato una figura chiave nella cultura artistica e archeologica dell'Italia nord-occidentale, e la sua vicenda biografica e professionale lo rende un vero perno della cultura artistica del suo tempo.
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