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Uberto Dell'Orto nacque a Milano il 6 gennaio 1848 in una famiglia agiata. Rimasto orfano in tenera età, la sua infanzia fu segnata da questa perdita, ma nonostante le difficoltà, riuscì a intraprendere un percorso di studi che inizialmente lo portarono verso la carriera ingegneristica. Tuttavia, la sua passione per l'arte lo spinse a cambiare direzione e a dedicarsi allo studio della pittura sotto la guida di Giovanni Battista Lelli ed Eleuterio Pagliano, quest'ultimo noto pittore romantico e incisore, nonché attivista e combattente, che ebbe un ruolo significativo nella formazione artistica di Dell'Orto. Dell'Orto si specializzò nella pittura di paesaggi, un genere che gli consentì di esprimere la sua sensibilità e il suo amore per la natura. I suoi soggiorni di studio in Valtellina, insieme all'amico Sallustio Fornara, furono fondamentali per la sua crescita artistica. Durante questi periodi, lavorò dal vero, immergendosi completamente negli scenari montani che poi traspose nelle sue opere. Nel 1873, un viaggio a Capri segnò un altro importante capitolo della sua vita artistica. L'isola, con i suoi paesaggi marini e la sua luce particolare, influenzò profondamente il suo stile pittorico. Questa esperienza fu seguita da un altro viaggio significativo, questa volta in Egitto nel 1881, insieme agli amici Fornara e Pompeo Mariani. L'Egitto, con i suoi colori e la sua atmosfera esotica, fornì a Dell'Orto nuovi stimoli e soggetti per la sua arte. Dell'Orto fu anche influenzato da Filippo Carcano, e con il tempo sviluppò una pittura di paesaggio equilibrata e robusta, diventando uno degli interpreti più efficaci del realismo lombardo di fine Ottocento. La sua capacità di analizzare la realtà e di esprimere sulla tela le sensazioni provate di fronte alla natura gli valsero il riconoscimento del pubblico e della critica. Nel 1880, Dell'Orto aprì uno studio a Milano, dove lavorò intensamente, dedicandosi principalmente al paesaggio e al ritratto. La sua tecnica pittorica divenne più rifinita e accurata, probabilmente per soddisfare i gusti dei suoi committenti. Partecipò a numerose esposizioni nazionali e internazionali, ottenendo vari riconoscimenti sia in Italia che all'estero. Fu socio onorario della Reale Accademia di Brera nel 1885 e consigliere accademico nel 1895. Dopo la sua morte, avvenuta il 29 novembre 1895, la Permanente di Milano gli dedicò una mostra postuma con ben 154 dipinti. Nonostante la sua morte prematura, l'opera di Dell'Orto continuò a essere apprezzata e studiata, come dimostra lo studio di Raffaele Calzini del 1921, che contribuì a una rinnovata valutazione del suo lavoro. Le sue incisioni, sebbene non molto numerose, mostrano una sensibilità particolare ai problemi della luce e si avvicinano alle esperienze degli scapigliati. Nei suoi paesaggi, spesso vedute lacustri, montane e marine, Dell'Orto inseriva intense macchie luminose che ravvivavano i toni grigi, dimostrando una notevole abilità nel catturare gli effetti della luce e dell'atmosfera. Uberto Dell'Orto fu un artista che seppe interpretare e rappresentare la realtà del suo tempo con sensibilità e maestria tecnica. La sua arte, radicata nella tradizione paesaggistica lombarda, riuscì a catturare l'essenza della natura e del paesaggio italiano, lasciando un'eredità duratura nel panorama artistico del suo paese.
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