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Giuseppe De Nittis, nato a Barletta il 25 febbraio 1846, è stato un pittore italiano di grande rilievo, la cui opera si colloca tra il realismo della Scuola di Resina e l'impressionismo francese. La sua vita, segnata da eventi familiari tragici, non ha impedito a De Nittis di emergere come uno degli artisti più significativi del suo tempo. La sua infanzia fu turbata dalla morte prematura dei genitori: la madre morì quando lui aveva solo tre anni e il padre, un ricco proprietario terriero, si suicidò nel 1856. Orfano, fu cresciuto dai nonni materni e dal fratello maggiore Vincenzo. Nonostante l'opposizione dei fratelli, che vedevano l'arte come una professione economicamente incerta, Giuseppe perseguì la sua passione per la pittura, iniziando a studiare con il pittore napoletano Giambattista Calò. Nel 1860, De Nittis si iscrisse all'Istituto di Belle Arti di Napoli, ma fu espulso nel 1863 per insubordinazione. Nonostante ciò, la sua carriera artistica prese il via con l'esposizione di due opere alla Promotrice Napoletana del 1864. In questo periodo, entrò in contatto con la Scuola di Resina e con i Macchiaioli, gruppi di artisti che si opponevano all'arte accademica e cercavano un approccio più realistico e diretto alla pittura. Nel 1867, De Nittis si trasferì a Parigi, dove entrò in contatto con gli impressionisti, tra cui Edouard Manet ed Edgar Degas, che lo invitarono a partecipare alle loro esposizioni. A Parigi, De Nittis conobbe anche la sua futura moglie, Léontine Lucille Gruvelle, che sposò nel 1869 e che divenne una presenza costante nei suoi dipinti. La sua arte si caratterizzava per la capacità di catturare gli effetti atmosferici e di luce, con una sensibilità particolare per le scene di vita quotidiana e i paesaggi urbani. De Nittis fu anche un abile illustratore e collaborò con la rivista francese "La vie moderne". La sua fama crebbe rapidamente e nel 1878 raggiunse l'apice della carriera con l'esposizione di undici tele all'Esposizione Universale di Parigi. Nonostante il successo, De Nittis non abbandonò mai del tutto l'Italia. Mantenne un forte legame con la sua terra natale, come dimostrano i numerosi paesaggi italiani che continuò a dipingere. Nel 1880, partecipò all'Esposizione Universale di Torino e fu nominato Accademico di merito all'Accademia di Belle Arti di Perugia. La vita di De Nittis fu segnata anche da momenti di dolore personale, come il suicidio del fratello Vincenzo nel 1882 e la morte di Manet nel 1883, che lo colpirono profondamente. Nonostante questi eventi, continuò a lavorare instancabilmente, esplorando nuove tecniche e materiali e sperimentando con il pastello e l'acquarello. Giuseppe De Nittis morì prematuramente il 21 agosto 1884 a Saint-Germain-en-Laye, all'età di 38 anni. La sua opera, che comprende oltre 150 dipinti e numerosi disegni e incisioni, è conservata principalmente nella Pinacoteca De Nittis a Barletta, grazie alla donazione della moglie Léontine. De Nittis lasciò un'impronta indelebile nella storia dell'arte, fungendo da ponte tra l'arte italiana e quella francese e influenzando le generazioni future di artisti.
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