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Giuseppe De Sanctis fu un pittore italiano nato a Napoli il 21 giugno 1858 e deceduto nella stessa città il 18 giugno 1924. La sua vita fu segnata da un profondo legame con l'arte, influenzato da un ambiente familiare che nutriva amore per la musica, l'arte e il teatro. Suo padre Cesare, un uomo d'affari con una passione per la cultura, era amico stretto del celebre compositore Giuseppe Verdi, che partecipò persino al battesimo di Giuseppe. La famiglia De Sanctis sostenne con entusiasmo il suo desiderio di diventare pittore, un sostegno non comune per molti artisti aspiranti dell'epoca. Nel 1872, Giuseppe iniziò i suoi studi presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo di maestri come Domenico Morelli, Filippo Palizzi e Gioacchino Toma. Questi insegnanti influenzarono notevolmente il suo stile e la sua tecnica pittorica. Dopo aver completato la sua formazione, De Sanctis viaggiò all'estero, dipingendo a Londra e Parigi. A Parigi, lavorò per la nota galleria d'arte Goupil & Cie, grazie a una raccomandazione di Morelli. Durante questo periodo, creò una serie di ritratti femminili, molti dei quali con la stessa modella, che divennero alcune delle sue opere più note e apprezzate. L'influenza del pittore francese Jean-Léon Gérôme e del suo contemporaneo Pascal Dagnan-Bouveret fu significativa nel suo lavoro. De Sanctis partecipò regolarmente a mostre a Napoli dal 1882 al 1917 e fu presente anche ai Salons di Parigi negli anni 1890 e 1899. La sua opera "La preghiera della sera a Bisanzio" ricevette una medaglia d'argento a Palermo e fu acquistata nel 1886 da Re Umberto I. Nel 1890, De Sanctis fu coinvolto nella fondazione del "Circolo artistico di Napoli" e fu uno degli artisti selezionati per decorare il famoso Caffè Gambrinus. Dopo il 1895, si associò anche alla Biennale di Venezia, partecipando ai comitati di pianificazione nel 1903 e nel 1905. La sua carriera accademica ebbe un punto di svolta nel 1901, quando succedette al suo vecchio mentore Morelli all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove in seguito divenne professore di incisione e acquaforte. Durante gli ultimi anni della sua vita, De Sanctis si concentrò principalmente su soggetti francesi e realizzò una serie di ritratti della famiglia reale italiana. Le sue opere spaziano da scene d'interni, come "Interior Scene with Figure", a vedute urbane, come "Flower Market in Brussels", e ritratti, come "The Red Bonnet". Questi lavori riflettono la sua abilità nel catturare sia l'atmosfera di un luogo sia la psicologia dei suoi soggetti. Giuseppe De Sanctis morì a Napoli nel 1924, lasciando un'eredità artistica che lo colloca tra i pittori italiani più importanti del passaggio tra il XIX e il XX secolo. La sua vita e la sua opera sono testimonianza del suo talento e della sua dedizione all'arte, che continua a essere apprezzata e studiata ancora oggi.
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