La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Serafino DeTivoli ( Livorno 1826 - Firenze 1892). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Serafino De Tivoli fu un pittore italiano di grande rilievo nell'ambito del movimento dei Macchiaioli, spesso riconosciuto come "il padre della macchia" per la sua influenza decisiva sulla tecnica innovativa del gruppo. Nato a Livorno nel marzo del 1826 da una famiglia ebraica benestante, De Tivoli si trasferì con la sua famiglia a Firenze nel 1836. Qui, dopo aver inizialmente studiato letteratura in una scuola privata religiosa, iniziò la sua formazione artistica sotto la guida di Carlo Markò il Vecchio. La sua vita fu segnata da un forte impegno civile: nel 1848 combatté come volontario toscano al fianco di Garibaldi durante il Risorgimento, partecipando alla battaglia di Curtatone e contribuendo alla difesa della Repubblica Romana nel 1849. Tornato a Firenze al termine degli impegni militari, De Tivoli divenne uno dei primi frequentatori del Caffè Michelangiolo, luogo di ritrovo e di discussione per molti artisti, tra cui quelli che in seguito sarebbero stati conosciuti come i Macchiaioli. Qui strinse amicizia con Telemaco Signorini, Vito D'Ancona e il caricaturista Angiolo Tricca. Negli anni cinquanta dell'Ottocento, De Tivoli si dedicò principalmente alla pittura di paesaggi en plein air, esplorando la campagna toscana. Nel 1853, insieme ad altri artisti, fondò la "Scuola di Staggia", un gruppo che si riuniva per sessioni di pittura all'aperto, spesso dipingendo lo stesso soggetto e sperimentando tecniche e uso dei colori per rappresentare la realtà. La sua partecipazione all'Esposizione Universelle di Parigi nel 1855 fu un'esperienza formativa: l'incontro con le opere della scuola di Barbizon lo ispirò a cercare un rinnovamento dell'arte attraverso il realismo e un chiaroscuro potente. Questa nuova passione fu condivisa con gli amici del Caffè Michelangiolo, che adottarono e svilupparono le sue idee, dando vita al movimento dei Macchiaioli. Il periodo tra il 1856 e il 1862 fu particolarmente fruttuoso per De Tivoli, che produsse alcune delle sue opere migliori. In seguito, fece ulteriori viaggi a Parigi, dove nel 1863 espose al Salon des Refusés. Dopo aver vissuto per alcuni anni a Londra con il fratello Felice, nel 1873 si trasferì definitivamente a Parigi. Qui frequentò il Café Guerbois e il Café de la Nouvelle-Athènes, entrando in contatto con gli artisti che avrebbero fondato il movimento impressionista. Stringeva amicizia con Degas e conobbe Tissot e Pissarro, oltre a ritrovare vecchi amici come Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Federico Zandomeneghi, Cristiano Banti e Vito D'Ancona. Durante il suo soggiorno parigino, De Tivoli espose al Salon nel 1879 e nel 1881. Tuttavia, nel 1890 decise di fare ritorno a Firenze, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita in relativa solitudine, fino alla sua morte nel 1892. Le sue opere sono caratterizzate da una forte attenzione alla luce e al colore, con una predilezione per i paesaggi toscani che riflettono la sua ricerca di un'arte che potesse catturare la realtà in modo diretto e sincero. Tra i suoi dipinti più noti si ricordano "Paesaggio con bovi" (1855), "La pesca sul fiume" (1855-1856), "Paesaggio" (1856), "La questua" (1856), "Riposo nel bosco" (1857), "Paesaggio sull’Arno" (1857), "Il ponte di legno" (1857-1859), "Una pastura" (1859), e "Paesaggio con vacche al pascolo" (1859). La sua eredità artistica è stata fondamentale per lo sviluppo della pittura moderna in Italia e il suo ruolo di pioniere nel movimento dei Macchiaioli ha lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'arte.
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