La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Cesare Detti ( Spoleto 1847 - Parigi 1914). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Cesare Agostino Detti, noto anche come Cesare-Auguste Detti, nacque il 28 novembre 1847 a Spoleto, in una famiglia dove l'arte aveva già un ruolo, dato che suo padre, Davide Detti, era un ingegnere e un pittore dilettante. Questo ambiente familiare incoraggiò fin da subito il suo interesse per l'arte. La sua formazione artistica iniziò quando, nel 1861, fece la conoscenza di Francesco Coghetti, un pittore romano che stava lavorando a dei murali al Teatro Nuovo di Spoleto. Coghetti lo indirizzò verso un percorso di studi formali presso l'Accademia di San Luca a Roma, dove Detti si trasferì all'età di quindici anni. Qui, ebbe l'opportunità di studiare sotto la guida di Francesco Podesti e lo stesso Coghetti, ma fu l'influenza di Mariano Fortuny a lasciare un'impronta decisiva sul suo stile, introducendolo al lavoro dei Macchiaioli e al virtuosismo pittorico e al brillante colorismo tipico degli artisti spagnoli. Dopo aver completato gli studi nel 1866, Detti iniziò a viaggiare, trascorrendo diversi anni a Napoli dove espose per la prima volta nel 1872. Sebbene avesse inizialmente deciso di stabilirsi a Roma, una visita a Parigi nel 1876 cambiò il corso della sua carriera. Qui incontrò Adolphe Goupil, uno dei principali mercanti d'arte dell'epoca, che non solo accettò di esporre le sue opere ma anche di realizzarne delle incisioni per i suoi clienti borghesi. Questo incontro fu determinante per la decisione di Detti di rimanere a Parigi, dove tenne la sua prima mostra al Salon nel 1877. La vita a Parigi si rivelò fruttuosa per Detti, che nel 1880 sposò Juliette-Emilie Filieuse, dalla quale ebbe due figlie e un figlio. La famiglia si trasferì a Bourron-Marlotte, un comune nei pressi di Parigi, dove Detti si unì al Groupe de Marlotte, una società di pittori paesaggisti indipendenti. La sua partecipazione all'Esposizione Universale di Parigi del 1889 e del 1900, dove fu premiato con una medaglia d'argento, consolidò ulteriormente la sua reputazione. Detti divenne noto per le sue scene di genere storico, ispirate principalmente ai secoli XVII e XVIII e influenzate dallo stile Troubadour. La sua arte rifletteva un'epoca in cui la nostalgia per il passato era molto sentita dalla borghesia europea, e le sue opere soddisfacevano questo desiderio con una ricchezza di dettagli e un uso vivace del colore. Oltre alle scene di genere, Detti si dedicò anche al ritratto, ottenendo risultati notevoli soprattutto nelle rappresentazioni dei suoi familiari, dove la sua pittura si faceva più intima e personale. Durante i suoi anni parigini, Detti mantenne stretti legami con l'Italia, inviando regolarmente le sue opere alle principali mostre italiane e rimanendo uno degli esponenti principali dell'arte di genere romana. Era ben inserito nel panorama artistico della Parigi della Belle Époque, frequentando l'élite dei pittori italiani residenti in città, tra cui Boldini e De Nittis. Con quest'ultimo, partecipò alla "Società della Polenta", un circolo gastronomico creato da artisti italiani. Nonostante il successo e la fama raggiunti, la vita di Detti fu segnata da eventi tragici, come la prematura scomparsa della moglie Juliette-Emilie e la necessità di tornare a Roma allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, a causa delle leggi francesi che richiedevano ai cittadini stranieri di lasciare il paese. Tuttavia, fu richiamato a Parigi dalla notizia della grave malattia del figlio e morì poco dopo il suo arrivo, il 19 maggio 1914. Cesare Agostino Detti lasciò un'eredità artistica significativa, testimoniata dalle sue numerose opere che continuano a essere apprezzate per la loro eleganza, il loro fascino e la loro abilità tecnica. La sua vita e la sua arte rimangono un esempio dell'intreccio tra cultura italiana e francese nell'arte del tardo Ottocento, riflettendo le correnti e le influenze che attraversavano l'Europa in quel periodo.
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