La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Marianna DionigiCandidi ( Roma 1757 - Civita Lavinia 1826). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Marianna Candidi Dionigi, nata a Roma il 3 febbraio 1756, è stata una figura poliedrica e di spicco nel panorama culturale italiano tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo. Figlia di Giuseppe Candidi, un medico di notevole cultura umanistica, e di Maddalena Scilla, proveniente da una ricchissima famiglia siciliana, Marianna crebbe in un ambiente che favorì il suo precoce interesse per le arti e le scienze. La sua educazione, improntata alla multidisciplinarietà, le permise di eccellere in vari campi, dalla pittura alla scrittura, dall'archeologia alla musica. Marianna si distinse inizialmente come pittrice, studiando sotto la guida del paesaggista Carlo Labruzzi e frequentando l'Accademia di Belle Arti di Perugia. La sua produzione artistica, che comprendeva principalmente paesaggi e vedute, fu apprezzata e esposta in prestigiose sedi come il Palazzo della Cancelleria, l'Accademia di San Luca e la Reggia di Caserta. Le sue opere, caratterizzate da un'accurata rappresentazione dei dettagli e da una sensibilità unica nel catturare l'essenza dei luoghi ritratti, le valsero il riconoscimento come membro dell'Accademia di San Luca, un'onorificenza che testimonia il suo talento e il suo contributo al mondo dell'arte. Oltre alla pittura, Marianna Candidi Dionigi si dedicò con passione alla scrittura e all'archeologia. Il suo interesse per quest'ultima disciplina la portò a intraprendere viaggi di esplorazione nel Lazio, durante i quali studiò e descrisse con minuzia di dettagli edifici e monumenti antichi. Il frutto di queste ricerche fu pubblicato in una monografia che raccontava i suoi viaggi attraverso una serie di lettere indirizzate a un'immaginaria interlocutrice cinquantenne. Quest'opera, oltre a offrire preziose descrizioni archeologiche, era arricchita da schizzi, piantine e trascrizioni di iscrizioni, dimostrando la profondità delle sue conoscenze e la sua abilità nel coniugare l'arte della rappresentazione con l'accuratezza scientifica. Marianna fu anche una celebre salonnière, ospitando incontri che vedevano la partecipazione di illustri personalità del tempo, tra cui Vincenzo Monti, Percy Bysshe Shelley, Antonio Canova, Giacomo Leopardi e l'archeologo Jean Baptiste d'Agincourt. Questi salotti divennero luoghi di scambio culturale e intellettuale, nei quali Marianna poté esprimere la sua vasta erudizione e il suo spirito vivace. La vita personale di Marianna Candidi Dionigi fu segnata dal matrimonio con il giurista Domenico Dionigi, conte del Palazzo Lateranense e aristocratico di Ferrara, con il quale ebbe sette figli. Nonostante gli impegni familiari, Marianna non smise mai di coltivare i suoi interessi artistici e culturali, dimostrando una straordinaria capacità di conciliare la vita privata con le sue passioni. Marianna Candidi Dionigi morì il 10 giugno 1826 a Lanuvio, lasciando un'eredità culturale di grande valore. La sua vita e le sue opere rappresentano un esempio luminoso di come l'arte, la scienza e la letteratura possano intrecciarsi, dando vita a un percorso esistenziale ricco e fecondo. La sua figura, ancora oggi, ispira coloro che credono nel potere dell'educazione multidisciplinare e nella capacità delle donne di eccellere in ogni campo del sapere.
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