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Nikolay Diulgheroff, nato a Kyustendil, Bulgaria, il 20 dicembre 1901, è stato un artista, designer e architetto bulgaro che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano, in particolare come rappresentante del Secondo Futurismo. La sua vita e la sua opera si intrecciano con la storia di movimenti artistici cruciali del XX secolo, tra cui il Futurismo, il Costruttivismo e il Bauhaus, riflettendo un percorso creativo eccezionalmente poliedrico e innovativo. Diulgheroff crebbe in un ambiente familiare stimolante, con un padre tipografo che probabilmente influenzò il suo precoce interesse per le arti visive e il design. La sua formazione artistica iniziò a Vienna, dove studiò presso la University of Applied Arts nel 1920 e 1921. Questo periodo fu seguito da studi a Dresda, Germania, dove espose le sue opere per la prima volta. Nel 1923, Diulgheroff si iscrisse al Bauhaus di Weimar, entrando in contatto con Johannes Itten, un'espressione dell'avanguardia svizzera che avrebbe avuto un impatto significativo sul suo sviluppo artistico. Durante i suoi anni in Germania, Diulgheroff esplorò e sperimentò con vari stili e tecniche, partecipando a mostre a Berlino e Dresda. Nel 1924, tenne la sua prima mostra personale a Sofia, Bulgaria, segnando l'inizio di una carriera artistica che avrebbe attraversato diverse fasi e movimenti. Nel 1926, Diulgheroff si trasferì a Torino, Italia, per studiare architettura presso l'Accademia Albertina, dove si laureò nel 1932. Questo trasferimento segnò un punto di svolta nella sua carriera, poiché entrò in contatto con il movimento futurista italiano, guidato da Filippo Tommaso Marinetti. Diulgheroff abbracciò rapidamente i principi del Futurismo, contribuendo alla sua evoluzione e diventando un membro attivo del gruppo futurista torinese. La sua adesione al movimento fu facilitata da incontri con figure chiave come Fillia (Luigi Colombo) e altri artisti futuristi, con i quali condivise idee e collaborò a progetti. L'opera di Diulgheroff è caratterizzata da un forte interesse per la meccanizzazione e la modernità, temi centrali del Futurismo. Le sue composizioni spesso incorporano elementi geometrici e colori vivaci, creando dinamiche visive che riflettono l'entusiasmo per il progresso tecnologico e la velocità. Tra le sue opere più note ci sono "Scomposizione Meccanica" e "Le sorelle", che dimostrano la sua capacità di sintetizzare forme e colori in maniera innovativa, riflettendo l'influenza del Costruttivismo e del suo periodo al Bauhaus. Oltre alla pittura, Diulgheroff fu attivo nel campo dell'architettura, del design di mobili e oggetti, e dell'allestimento di mostre e interni. Tra i suoi contributi più notevoli al design industriale vi è il marchio a spirale dell'Amaro Cora, creato nel 1928, che testimonia la sua abilità nel trasferire l'estetica futurista in applicazioni pratiche. Diulgheroff fu anche coinvolto nella progettazione di servizi da caffè e da tè per Torido Mazzotti negli anni '30, dimostrando la sua versatilità e il suo interesse per il design applicato. La sua collaborazione con Tullio d'Albisola nella progettazione della Casa Mazzotti negli anni 1930-32 è un altro esempio del suo contributo all'architettura futurista. La carriera di Diulgheroff attraversò diverse fasi e movimenti artistici, ma il suo impegno per l'innovazione e la sperimentazione rimase costante. La sua opera rappresenta un ponte tra il Costruttivismo dell'Europa centrale e il Futurismo italiano, contribuendo in modo significativo all'evoluzione di entrambi i movimenti. Diulgheroff morì a Torino il 9 giugno 1982, lasciando un'eredità duratura nel mondo dell'arte e del design.
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