La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Antonio Donghi ( Roma 1897 - 1963). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta i migliori quadri dell'artista. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato. Acquistiamo opere in tutta Italia
Se siete interessati a COMPRARE o VENDERE opere dell’artista, contattateci subito. Se desiderate vendere o ricevere una valutazione delle opere: Inviateci una foto frontale del quadro, una del retro e una della firma. Indicateci inoltre le dimensioni dell’opera. Informateci sulla provenienza d’acquisto dell’opera e su ogni genere di documentazione disponibile (ricevute d’acquisto, certificati di autenticità, pubblicazioni). Un nostro operatore vi risponderà in giornata. Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità. Potete inviare le foto tramite WHATSAPP TRAMITE MAIL[email protected]
Tel. (+39) 066871425
un nostro esperto vi risponderà in giornata.
Se invece desiderate acquistare opere del pittore: Contattateci e segnalateci la vostra richiesta. Vi informeremo sulle opere disponibili. Offriamo anche la possibilità di iscrivervi alla nostra NEWSLETTER, tramite la quale sarete informati all’inizio di ogni mese sulle ultime acquisizioni della Galleria d’arte.
RISPOSTE IMMEDIATE – TRATTATIVE RISERVATE
La rapidità della transazione e l'immediatezza del pagamento rappresentano da sempre i nostri punti di forza.
Antonio Donghi fu un pittore italiano, nato a Roma il 16 marzo 1897 e deceduto nella stessa città il 16 luglio 1963. La sua arte si distingue per la rappresentazione di scene di vita popolare, paesaggi e nature morte, inserendosi nel movimento del Realismo Magico e contribuendo alla Scuola Romana. Donghi crebbe in un ambiente familiare complesso, con i genitori che si separarono quando era ancora piccolo. Questo evento influenzò il suo carattere, rendendolo una persona schiva e introversa. Nonostante le difficoltà personali, Donghi trovò rifugio nell'arte, iscrivendosi al Regio Istituto di Belle Arti di Roma, dove si diplomò nel 1916. La sua formazione artistica fu interrotta dal servizio militare durante la Prima Guerra Mondiale, che lo portò in Francia. Al termine del conflitto, Donghi approfondì lo studio della pittura del XVII e XVIII secolo, visitando i musei di Firenze e Venezia. Questo periodo di studio influenzò profondamente il suo stile, che iniziò a manifestarsi nei suoi primi lavori. Nel 1922, Donghi fece il suo debutto ufficiale con l'opera "Via del Lavatore", esposta alla XV Esposizione della Società Amatori e Cultori di Belle Arti di Roma, che raffigurava la strada vicino alla Fontana di Trevi dove abitava. Il suo talento fu presto riconosciuto e nel 1924 tenne le sue prime mostre personali a Roma, che gli valsero l'attenzione del pubblico e della critica. La sua arte era caratterizzata da una "retorica della semplicità", che si contrapponeva alle tendenze formalistiche del tempo e che lo distingueva da altri artisti come Mario Sironi. Nel 1925, il critico tedesco Franz Roh lo incluse tra i maggiori rappresentanti italiani del Realismo Magico nel suo libro "Nach-Expressionismus magischer Realismus Probleme der neusten europäischen Malerei". Questo riconoscimento internazionale fu seguito da una serie di successi espositivi, tra cui mostre personali a New York e la partecipazione a importanti rassegne artistiche in Italia e all'estero. Nel 1927, Donghi vinse il Primo Premio in un'esposizione internazionale presso l'Istituto Carnegie di Pittsburgh, consolidando ulteriormente la sua reputazione. Gli anni '30 furono un periodo di intenso lavoro e notevoli affermazioni per Donghi, che vide il suo dipinto "Donna alla finestra" acquistato dal Museo d'Arte Moderna di Palazzo Pitti durante la Biennale del 1930. Durante la sua carriera, Donghi insegnò anche all'Istituto di Belle Arti di Roma e nel 1939 l'Istituto Centrale del Restauro gli affidò il settore tecniche pittoriche. Nel 1941, la Reale Accademia d'Italia gli conferì un premio per l'intera sua attività artistica. Nonostante il successo, Donghi rimase una figura isolata nel panorama artistico, soprattutto nel dopoguerra, quando il clima culturale non favoriva la sua ricerca. Continuò a produrre opere principalmente per un ristretto gruppo di collezionisti affezionati, concentrandosi soprattutto sui paesaggi. La prima mostra retrospettiva dedicata a Donghi si tenne pochi mesi dopo la sua morte, alla galleria "La Nuova Pesa" di Roma. Negli anni successivi, la sua opera fu oggetto di una riscoperta e valorizzazione, con mostre che ne permisero una nuova apprezzamento da parte del grande pubblico. Le opere di Donghi sono caratterizzate da una tecnica estremamente raffinata, con una forte composizione e chiarezza spaziale. Le sue figure possiedono una gravità e una rigidità arcaica che ricordano Piero della Francesca, mentre le sue nature morte spesso consistono in piccoli vasi di fiori, rappresentati con una simmetria disarmante tipica dell'arte naif. La produzione di Donghi è principalmente conservata in collezioni italiane, in particolare al Museo di Roma. La sua arte, che ha attraversato varie fasi e stili, rimane un esempio significativo del Realismo Magico italiano e della ricerca di un'arte che, pur guardando al passato, riesce a catturare l'essenza della vita contemporanea.
CARLA ACCARDI
FRANCO ANGELI
GIACOMO BALLA
ALIGHIERO BOETTI
AGOSTINO BONALUMI
ANTONIO BUENO
ENRICO CASTELLANI
GIORGIO DE CHIRICO
FORTUNATO DEPERO
PIERO DORAZIO
TANO FESTA
GIOSETTA FIORONI
LUCIO FONTANA
PINOT GALLIZIO
RENATO MAMBOR
ACHILLE PERILLI
MICHELANGELO PISTOLETTO
ARNALDO POMODORO
MARIO SCHIFANO
GIULIO TURCATO