La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Christoffer Eckersberg ( Blakrog 1783 - Copenaghen 1853 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Christoffer Wilhelm Eckersberg, nato il 2 gennaio 1783 a Blåkrog, nel Ducato di Schleswig (ora parte della municipalità di Aabenraa, nella parte meridionale della Jutland in Danimarca), è universalmente riconosciuto come uno dei pittori danesi più influenti e come il principale esponente dell'età dell'oro dell'arte danese. La sua vita e la sua opera hanno gettato le basi per quello che sarebbe stato definito il periodo d'oro della pittura danese, guadagnandosi l'appellativo di "Padre della pittura danese". Eckersberg crebbe in un ambiente familiare intriso d'arte; suo padre, Henrik Vilhelm Eckersberg, era un pittore e falegname. Dopo essersi trasferito con la famiglia a Blans, un villaggio vicino all'Alssund, Christoffer iniziò a mostrare un precoce interesse per il disegno, ispirato dai paesaggi circostanti e dalle escursioni in barca con il padre. La sua formazione artistica iniziò sotto la guida del pittore di chiese e ritratti Jes Jessen di Aabenraa e proseguì con l'apprendistato presso Josiah Jacob Jessen a Flensborg. Nel 1803, Eckersberg si trasferì a Copenaghen, dove fu ammesso senza pagamento alla Royal Danish Academy of Fine Arts, grazie al sostegno finanziario della sua comunità e al suo talento evidente. Qui studiò sotto la guida di Nikolaj Abraham Abildgaard, che lo introdusse ai principi dell'arte neoclassica. Nonostante alcuni attriti con Abildgaard, Eckersberg si distinse per le sue opere storiche, i ritratti e i paesaggi. La sua carriera prese una svolta decisiva quando, grazie al conseguimento del Grande Premio dell'Accademia nel 1809, poté viaggiare in Europa. Studiò a Parigi sotto Jacques-Louis David, dove affinò la sua abilità nel dipingere la forma umana e si dedicò alla pittura en plein air, osservando la vita quotidiana e i paesaggi urbani. Successivamente, tra il 1813 e il 1816, soggiornò a Roma, dove entrò in contatto con Bertel Thorvaldsen e altri artisti europei, dedicandosi alla pittura di paesaggi e soggetti storici. Al suo ritorno a Copenaghen nel 1816, Eckersberg trovò una nazione devastata dalle guerre napoleoniche ma anche un fervore culturale che segnava l'inizio dell'età dell'oro dell'arte danese. Fu eletto professore alla Royal Danish Academy nel 1818, rivoluzionando l'insegnamento con l'introduzione della pittura dal vero. Tra i suoi allievi vi furono figure di spicco come Christen Købke e Johan Christian Dahl. Eckersberg si dedicò anche alla teoria, pubblicando nel 1833 una "Teoria della prospettiva per giovani pittori", in cui applicava le leggi della geometria alla rappresentazione del mondo naturale. La sua produzione artistica fu vasta e variegata, spaziando dai ritratti, che costituivano il suo principale sostentamento, ai paesaggi, ai soggetti marini e storici, fino alle opere di carattere religioso. Tra le sue opere più note vi sono i ritratti della media borghesia di Copenaghen, come il "Ritratto della famiglia Nathanson" (1818) e il ritratto ufficiale di Federico VI. Nonostante la concorrenza nel campo dei ritratti, Eckersberg riuscì a distinguersi per la sua capacità di catturare la verità e l'ideale attraverso un'attenta osservazione della natura. La sua vita privata fu segnata da momenti di difficoltà, come la morte della prima moglie Elisabeth e il successivo matrimonio con la sorella di lei, Susanne Henriette Emilie Juel, con cui ebbe diversi figli. La sua vista iniziò a deteriorarsi negli ultimi anni di vita, costringendolo a rinunciare alla pittura. Morì di colera il 22 luglio 1853 a Copenaghen, durante una grande epidemia, e fu sepolto nel cimitero di Assistens. Christoffer Wilhelm Eckersberg lasciò un'eredità duratura nel panorama artistico danese e europeo, influenzando generazioni di pittori con il suo approccio innovativo all'insegnamento e alla pratica artistica, basato sull'osservazione diretta della natura e sulla ricerca della verità attraverso l'arte.
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