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Leone Eydoux fu un pittore italiano di origine francese, nato a Torino nel 1829 e deceduto nella stessa città nel 1875. La sua vita si svolse nell'arco di un periodo storico particolarmente turbolento e ricco di cambiamenti, che vide l'Italia lottare e infine unirsi come nazione durante il Risorgimento. Questo contesto influenzò profondamente la sua arte, che si concentrò principalmente su dipinti di genere storico e, in misura minore, sulla pittura di genere, spesso caratterizzati da toni sentimentali e intimistici. Eydoux nacque da Siffredo, un impiegato di origine francese, e crebbe in un ambiente che gli permise di coltivare il suo talento artistico. Dal 1847, fu iscritto all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dove fu allievo del pittore storico-risorgimentale Enrico Gamba. Durante i suoi anni di formazione, Eydoux ottenne numerosi riconoscimenti per le sue qualità artistiche, segno della sua precoce maestria e del suo impegno nell'arte. La sua carriera artistica ebbe inizio con l'esordio di dipinti a soggetto storico all'esposizione organizzata dalla Società promotrice di Belle Arti di Torino nel 1852. L'anno successivo, espose l'opera "Gesù disse loro: venite dietro di me e vi farò pescatori di uomini", che dimostra la sua capacità di trattare temi religiosi con profondità e sensibilità. Nel 1854, la sua tela "Prigioniero che benedice sua figlia", purtroppo perduta a causa di un incendio ai Musei Reali di Torino, fu acquistata da Vittorio Emanuele II di Savoia, un segno del favore che Eydoux aveva guadagnato presso la corte sabauda. Nel 1855, Eydoux partecipò all'Esposizione universale di Parigi con l'opera "La felicità di una madre", rappresentando l'Accademia Albertina insieme al collega Lodovico Raymond. La sua presenza alle esposizioni annuali della Promotrice fu una costante, e nel 1857 esordì anche alle esposizioni dell'Accademia di belle arti di Brera con l'opera "La vera nobiltà". Leone Eydoux si distinse per le sue tele di soggetto sacro, di genere o tratte dalla storia romanzata, e fu annoverato fra i più significativi esponenti del romanticismo pittorico piemontese. Tra le sue opere più note, si ricorda "Un episodio della peste a Milano", esposto nel 1865 alla Promotrice di Torino. La sua arte era fortemente influenzata dagli insegnamenti del suo maestro Enrico Gamba, come dimostrato dalle varie tele di soggetto di genere che produsse. Oltre ai dipinti di soggetto storico e religioso, Eydoux si dedicò anche al ritratto, come testimonia il "Ritratto di Vittorio Emanuele II di Savoia", che raffigura il sovrano in età matura e con le onorificenze dell'ordine della Santissima Annunziata. Quest'opera, che si trova al Castello Reale di Racconigi, è indicativa della stima che Eydoux godeva presso la corte e del suo talento nel catturare l'essenza dei suoi soggetti. Leone Eydoux lavorò anche a Firenze, dove realizzò scene con figure in interni, probabilmente ispirate a fatti storici. La sua abilità nel rappresentare interni e figure in contesti storici è evidente in queste opere, che mostrano una profonda comprensione del contesto e un'attenta cura del dettaglio. Nonostante la sua morte prematura all'età di 46 anni, Leone Eydoux lasciò un'impronta significativa nel panorama artistico dell'epoca, con opere che ancora oggi sono apprezzate per la loro qualità e per il loro contributo alla cultura artistica del Risorgimento italiano. La sua arte è conservata in varie collezioni e musei, tra cui il Museo Vincenzo Vela a Ligornetto, che possiede la sua opera "La convalescente", e i Musei Reali di Torino, che prima dell'incendio conservavano il suo "Prigioniero che benedice sua figlia". In conclusione, Leone Eydoux fu un artista che seppe interpretare e rappresentare con sensibilità e maestria il suo tempo, lasciando opere che ancora oggi testimoniano il suo talento e la sua dedizione all'arte.
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