La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Fabio Fabbi ( Bologna 1861 - Casalecchio di Reno 1945). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Fabio Fabbi nacque a Bologna il 18 luglio 1861, in una famiglia appartenente all'alta borghesia bolognese. Suo padre, Giuseppe, era un medico chirurgo, mentre sua madre, la Contessa Emilia Negri, era una proprietaria possidente. La sua predisposizione per l'arte si manifestò fin dalla giovinezza, orientandosi inizialmente verso la scultura. Frequentò l'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove ottenne menzioni onorevoli in elementi di figura e di scultura. Successivamente, si trasferì all'Accademia di Belle Arti di Firenze per approfondire gli studi di scultura sotto la guida di Augusto Rivalta, uno dei più noti scultori dell'epoca. Nel 1880, Fabbi ottenne la Medaglia d'Argento per la Scultura dal Vero e un premio di 400 lire, segno del suo precoce talento. Nel 1883, con la scultura "Una questione d'onore", vinse il premio governativo dell'Accademia di Firenze, consolidando la sua reputazione come scultore. Tuttavia, la sua passione per la pittura prese presto il sopravvento. Dopo un viaggio in Egitto nel 1886, Fabbi si rivelò come uno dei più forti pittori orientalisti italiani. La sua esperienza in Egitto fu fondamentale per la sua formazione artistica, permettendogli di studiare a fondo la vita e i costumi di quel paese, che divennero i soggetti principali delle sue opere. Fabbi espose le sue opere in numerose mostre, tra cui quelle organizzate presso il Circolo degli Artisti di Firenze, dove ottenne grande apprezzamento per la forza del colore e la spiccata personalità delle sue tele. Tra i suoi quadri più ammirati vi fu "Contrasto", considerato il suo miglior lavoro. Altre opere degne di nota includono "La morte di Anita Garibaldi", esposta nel Museo del Risorgimento a Firenze, "La vendita di una schiava", "Gli ebrei di Varsavia", "Donne orientali", e "I sette peccati capitali". Oltre alla pittura, Fabbi si dedicò anche all'illustrazione, lavorando su opere classiche come l'“Eneide”, l'“Iliade” e l'“Odissea”. La sua abilità come illustratore gli permise di collaborare con autori di fama internazionale, illustrando le opere di Virgilio e Lodovico Ariosto, così come traduzioni italiane di lavori di Louisa May Alcott, Charles Dickens, Jules Verne e Edgar Rice Burroughs. Fabbi fu anche un apprezzato medaglista, noto per le sue medaglie neoclassiche fuse all'antica col sistema della cera perduta. Le sue medaglie sono state paragonate, per potenza di ritratti e vigoria di rovesci, ai prodotti dei migliori cinquecentisti italiani. Nel corso della sua vita, Fabbi ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui la nomina a Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia nel 1892. Fu professore all'Accademia di Belle Arti di Firenze dal 1893 e contribuì significativamente alla vita culturale e artistica italiana. Fabbi dedicò molte opere alla sua amata Bologna, tra cui "Le due torri", e realizzò importanti opere di soggetto religioso e laico, come la "Salomè con la testa del Battista" per la Collegiata di San Giovanni in Persiceto e il "Sacro Cuore" per la chiesa di Sant'Antonio Abate di Bologna. Nel 1936, Fabbi si trasferì a Casalecchio di Reno, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Si spense il 24 settembre 1946, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua opera continua a essere apprezzata e studiata, testimoniando il suo contributo significativo all'arte orientalista e alla cultura italiana.
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