La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Federico Faruffini ( Sesto San Giovanni 1833 - Perugia 1869). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Federico Faruffini fu un pittore e incisore italiano, nato il 12 agosto 1833 a Sesto San Giovanni, vicino a Milano. La sua vita fu segnata da un profondo impegno artistico e da una tragica fine, poiché si tolse la vita il 15 dicembre 1869 a Perugia, all'età di soli 38 anni. Faruffini iniziò la sua formazione artistica a Pavia, sotto la guida di Trecourt, e già nel 1853 si distinse vincendo il primo premio per il disegno della statua. La sua arte si sviluppò in un periodo di grande fermento culturale in Italia, e Faruffini seppe assorbire le diverse influenze del suo tempo, combinando lo stile del Realismo con le forme e i colori vivaci tipici della Scapigliatura milanese, un movimento che si opponeva all'arte accademica e cercava nuove vie espressive. Durante la sua carriera, Faruffini viaggiò e lavorò con altri artisti, come Tranquillo Cremona e Giovanni Carnovali, e trascorse anche un periodo a Parigi, dove le influenze artistiche della città arricchirono ulteriormente il suo stile. Nel 1858, vinse il Premio Frank della Civica Scuola di Pittura di Pavia, e nel 1866 ottenne la medaglia d'Oro del Salon di Parigi con l'opera "Cesare Borgia e Nicolò Machiavelli". Le sue opere furono esposte in numerose mostre, tra cui quella dell'Accademia di Brera nel 1864, dove presentò diverse tele ad olio e acquerelli, tra cui "Coro della Certosa di Pavia", "Gli studiosi di Alciato", "Annunciazione", "Sordello e Cunizza" e "Machiavelli e Borgia". Quest'ultimo lavoro, che dipinse e incise, gli valse una medaglia nel 1866. Altre opere importanti includono "Il sacrificio al Nilo", esposto nel 1865, e "La morte di Ernesto Cairoli", che gli fruttò un primo premio al Salon di Parigi nel 1867. Nonostante i riconoscimenti e i successi, Faruffini lottò con difficoltà finanziarie e mancanza di riconoscimento nel suo paese natale, fattori che contribuirono al suo crescente stato di disperazione. La sua vita fu segnata da un profondo senso di inquietudine, che si riflette nelle sue opere, spesso caratterizzate da un'intensa espressività e da una ricerca di autenticità emotiva. Tra le sue opere più note, vi sono "Ponte Sant'Angelo", "La Lettrice" (anche nota come "Clara"), e "Il Sacrificio della Vergine al Nilo". Queste tele mostrano la sua abilità nel catturare la luce e l'atmosfera, e la sua predilezione per temi storici e letterari, spesso trattati con un approccio personale e innovativo. Faruffini fu anche un appassionato fotografo, e le sue fotografie, insieme ai suoi dipinti, disegni e incisioni, contribuiscono a delineare il ritratto di un artista complesso e poliedrico. La sua opera "Autoritratto" è un esempio della sua abilità nel ritrarre non solo gli altri, ma anche se stesso, con uno sguardo che trasmette la profondità del suo pensiero e la sensibilità della sua arte. La morte prematura di Faruffini privò il mondo dell'arte di un talento eccezionale, ma il suo lascito continua a vivere attraverso le sue opere, che sono conservate in musei e collezioni private. La sua vita e la sua arte sono state oggetto di studi e mostre, che hanno contribuito a riscoprire e valorizzare il suo contributo al panorama artistico italiano dell'Ottocento.
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