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Ferruccio Ferrazzi, nato a Roma il 15 marzo 1891 e deceduto nella stessa città l'8 dicembre 1978, è stato un artista poliedrico italiano, noto per le sue opere come pittore e scultore, nonché per il suo ruolo di professore all'Accademia di Belle Arti di Roma. Figlio dello scultore Stanislao Ferrazzi, Ferruccio crebbe in un ambiente immerso nell'arte, che influenzò profondamente la sua formazione e la sua carriera. La sua educazione artistica iniziò nel 1904, quando frequentò lo studio di Francesco Bergamini, ex allievo di Michele Cammarano. Questo periodo fu seguito dalla sua partecipazione alla Scuola Libera del Nudo e all'Accademia di Francia. La sua prima esposizione avvenne nel 1907 alla LXXVII Esposizione Internazionale di Belle Arti a Roma, segnando l'inizio della sua carriera artistica. Nel 1910, la sua dedizione all'arte fu riconosciuta con una borsa di studio presso l'Istituto Catel, che gli permise di perseguire la sua passione come carriera. Nel 1913, Ferrazzi espose l'opera "Genetrix" alla Prima Esposizione internazionale d'arte della Secessione Romana, un evento che segnò un momento significativo nella sua carriera. Lo stesso anno ricevette una pensione artistica nazionale, che gli fornì la sicurezza finanziaria necessaria per stabilire il suo studio in Via Ripetta. Durante questo periodo, Ferrazzi sviluppò un interesse per il lavoro di Georges Seurat, che influenzò il suo stile artistico. Alternò opere futuriste con altre di ispirazione cézanniana, dimostrando la sua capacità di esplorare e incorporare diverse tendenze artistiche. Nel 1926, Ferrazzi divenne professore all'Accademia di San Luca e fu il primo italiano a vincere il prestigioso Carnegie Prize. La sua elezione all'Accademia Italiana nella primavera del 1933 segnò un altro traguardo importante nella sua carriera. Dopo la guerra, l'artista si concentrò principalmente su opere di carattere religioso, sia pittoriche che scultoree. Negli anni '50, trascorse gran parte del suo tempo alla Casa di Santo Stefano in Monte Argentario, dove creò la sua scultura ambientale "Il Teatro della Vita". Ferrazzi iniziò la sua carriera artistica mostrando un precoce interesse per il Futurismo, per poi ritornare al Neoclassicismo. È particolarmente ricordato per il suo interesse nella pittura encaustica, che utilizzò nei suoi murales. Tra i suoi allievi si annovera Giovanni Stradone. La vita e l'opera di Ferruccio Ferrazzi sono state caratterizzate da una costante ricerca e sperimentazione. La sua capacità di navigare attraverso diverse correnti artistiche, dal Futurismo al Neoclassicismo, dimostra la sua versatilità e il suo desiderio di esplorare nuove forme espressive. La sua dedizione all'arte fu riconosciuta non solo attraverso premi e riconoscimenti, ma anche attraverso il suo impatto duraturo nel mondo dell'arte italiano. Ferrazzi lasciò un'eredità significativa come artista e educatore, influenzando generazioni di artisti attraverso il suo insegnamento e le sue opere. La sua vita fu dedicata alla creazione di opere che riflettevano la sua profonda comprensione della tradizione artistica italiana, così come il suo interesse per l'innovazione e la sperimentazione. La sua carriera, che attraversò diverse fasi e stili, riflette la ricchezza e la complessità del panorama artistico del XX secolo in Italia. Ferruccio Ferrazzi rimane una figura emblematica, la cui opera continua a ispirare e affascinare per la sua unicità e la sua profondità artistica.
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