La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Egisto Ferroni ( Porto di Mezzo di Lastra a Signa 1835 - Lastra a Signa 1912). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Egisto Ferroni nacque il 14 dicembre 1835 a Lastra a Signa, una piccola cittadina vicino a Firenze, in una famiglia dove il padre, Egiziano, era un maestro scalpellino. Inizialmente, Ferroni era destinato a seguire le orme paterne nel mestiere di famiglia, ma il suo interesse per l'arte lo portò a intraprendere un percorso diverso. Decise di studiare presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove ebbe come insegnanti figure di spicco come Enrico Pollastrini, Stefano Ussi e Antonio Ciseri. Questo periodo formativo fu cruciale per lo sviluppo del suo stile e della sua tecnica. Nei primi anni della sua carriera, Ferroni si dedicò alla pittura di soggetti storici, ma ben presto si distinse per le sue rappresentazioni di scene pastorali, rurali e di genere, che divennero il fulcro della sua produzione artistica. Il suo primo lavoro di rilievo, "Le trecciaiole" (1868), fu presentato alla Società per l'Incoraggiamento delle Belle Arti e ricevette notevoli apprezzamenti per le sue dimensioni monumentali, insolite per un'opera di genere. Questo dipinto segnò l'inizio di una carriera di successo, nonostante le tensioni con il suo agente, Luigi Pisani, che preferiva scene più "polite". Fortunatamente, Ferroni trovò un mecenate in Gioacchino Herts, Conte di Frassineto, che lo sostenne per oltre vent'anni, permettendogli di lavorare liberamente secondo la sua visione. Nel 1878, le sue opere furono esposte all'Exposition Universelle di Parigi e, successivamente, partecipò all'Esposizione Internazionale di Roma del 1883, dove fu affiancato da artisti del calibro di Giovanni Fattori ed Eugenio Cecconi, membri del movimento dei Macchiaioli. La vita di Ferroni fu segnata da un periodo di profonda depressione causata dalla morte del figlio Raffaele nel 1891. Tuttavia, riuscì a superare questo momento difficile e nel 1897 fu invitato a partecipare alla Biennale di Venezia. Nonostante il successo e il riconoscimento, Ferroni preferiva trascorrere il suo tempo in solitudine, lontano dai riflettori, immerso nella campagna che tanto amava rappresentare nelle sue opere. La sua capacità di ammassare una considerevole fortuna testimonia il successo commerciale delle sue opere durante la vita. Tuttavia, dopo la sua morte, avvenuta il 25 maggio 1912 nella casa del figlio Arrigo, con cui viveva dal 1908, il suo lavoro cadde in un ingiusto oblio. Solo due decenni dopo la sua scomparsa, l'interesse per la sua arte e il suo contributo al panorama artistico italiano iniziò a svanire. Nonostante questo, la produzione artistica di Ferroni rimane un testimone significativo del naturalismo europeo del XIX secolo. Le sue opere, caratterizzate da una rappresentazione realistica e talvolta severa delle figure, riflettono un profondo legame con la terra e la vita rurale, temi che lo hanno sempre affascinato e che ha saputo interpretare con grande maestria e sensibilità. Nel corso della sua carriera, Ferroni ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo dell'arte, non solo attraverso i suoi dipinti ma anche come figura di spicco nella scena culturale del suo tempo. La sua eredità continua a essere celebrata attraverso esposizioni e studi che riscoprono e valorizzano il suo lavoro, assicurando che il suo contributo all'arte italiana non venga dimenticato.
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