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Luigi Colombo, conosciuto anche con lo pseudonimo di Fillia, fu un artista italiano poliedrico e significativo esponente del Futurismo, movimento artistico e culturale che cercava di rompere con il passato e abbracciare la modernità. Nato il 3 ottobre 1904 a Revello, una piccola cittadina nella provincia di Cuneo, Fillia era figlio di Domenico Colombo e Maria Fillia, da cui prese il suo pseudonimo. Fin da giovane, Fillia mostrò un talento eccezionale per le arti, manifestando un interesse sia per la scrittura che per la pittura. Autodidatta, iniziò a esprimersi attraverso la poesia e la pittura, diventando presto una figura centrale del Futurismo italiano. Nel 1922, a soli diciotto anni, espose per la prima volta al Garden Salon di Torino e pubblicò alcune poesie in un volume collettivo intitolato "1 + 1 + 1 = 1. Dinamite – Versi liberi". L'anno seguente, Fillia fondò il Movimento futurista torinese insieme a T. A. Bracci e U. Pozzo, e i Sindacati artistici futuristi, che promuovevano una rivoluzione culturale in chiave futurista. Il movimento si caratterizzava per la sua enfasi sulla velocità, la tecnologia e la gioventù, elementi che Fillia incorporò nelle sue opere e scritti. Nel 1924, insieme a Bracci, pubblicò il numero unico "Futurismo", che includeva scritti e idee del movimento. Fillia si dedicò attivamente alla letteratura fino al 1928, pubblicando liriche, "parole in libertà", romanzi e lavori teatrali. La sua produzione letteraria rifletteva le tematiche e le ideologie del Futurismo, con una particolare attenzione alla "vita meccanica" e alla modernità. Nel 1927, pubblicò la rivista "Vetrina futurista", che serviva come piattaforma per lo scambio di idee con l'avanguardia internazionale. Come pittore, Fillia esplorò diversi stili e temi. I suoi primi lavori erano influenzati da Enrico Prampolini e Giacomo Balla, con immagini frammentate e vivacemente colorate tipiche del Futurismo. Successivamente, il suo stile si evolse verso l'astrazione biomorfica, e infine verso l'aeropittura, una corrente del Futurismo che applicava l'esperienza del volo alla rappresentazione del paesaggio visto dall'alto. Nel 1929, Fillia fu tra i firmatari del manifesto "L'Aeropittura", insieme ad altri artisti come Benedetta Cappa, Depero, Gerardo Dottori, Marinetti, Somenzi, Tato e Prampolini. Questo manifesto enfatizzava la nuova prospettiva offerta dal volo aereo e l'importanza di rappresentare il mondo come se visto da un aeroplano. Fillia fu anche coautore con Marinetti del "Manifesto della cucina futurista", pubblicato nel 1930, che presentava l'obiettivo del movimento di creare una sintesi tra arte e vita quotidiana. Questo documento rifletteva l'interesse di Fillia per le macchine e la modernità, temi che esplorò anche nelle sue opere pittoriche meccaniche degli anni '20. Dal 1930 al 1933, Fillia si dedicò alla pittura sacra futurista, un tema che esplorò in mostre a Padova, La Spezia e Firenze. In questo periodo, coautore con Marinetti del "Manifesto dell'arte sacra futurista", Fillia cercò di reinterpretare i temi religiosi tradizionali attraverso una lente futurista, spesso incorporando elementi meccanici e astratti nelle sue opere. Oltre alla pittura e alla letteratura, Fillia si interessò anche all'architettura e al design. Nel 1928, progettò il Padiglione Futurista per l'Esposizione Internazionale di Torino e contribuì alla decorazione di interni, mobili e oggetti decorativi. La sua visione dell'architettura era evidente nelle sue attività editoriali, come le influenti monografie "La nuova architettura" e i suoi saggi sull'architettura moderna. Fillia fu anche un organizzatore e polemista attivo, mantenendo contatti con l'avanguardia durante i suoi numerosi viaggi a Parigi. Tuttavia, la sua carriera fu interrotta dalla sua prematura scomparsa a Torino il 10 febbraio 1936, all'età di soli 31 anni, a causa della tubercolosi. Le opere di Fillia sono presenti nelle collezioni della Galleria d'Arte Moderna di Roma, della Galleria d'Arte Moderna di Torino e in numerose collezioni private. La sua eredità artistica continua a essere riconosciuta e apprezzata per il suo contributo al Futurismo e alla cultura italiana del XX secolo.
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