La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Garzia Fioresi ( Vigevano 1898 - Bologna 1968). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Garzia Fioresi, pseudonimo di Alfredo Grandi, è stato un pittore italiano nato a Vigevano, in provincia di Pavia, il 3 giugno 1888. Figlio di Giuseppe ed Elisabetta Mainardi, la sua famiglia si trasferì a Bologna nel 1902, dove avrebbe poi trascorso gran parte della sua vita e carriera. La scelta di un pseudonimo, Garzia Fioresi, riflette una pratica comune tra gli artisti dell'epoca, volti a creare un'identità artistica distintiva e memorabile. La formazione artistica di Fioresi iniziò a Bologna, dove frequentò l'Accademia di Belle Arti, diplomandosi nel 1908. Questo periodo formativo fu cruciale per lo sviluppo del suo stile e della sua tecnica. La città di Bologna, con la sua ricca tradizione culturale e artistica, fornì a Fioresi un ambiente stimolante, permettendogli di immergersi nello studio delle opere dei maestri del passato, ma anche di confrontarsi con le correnti artistiche contemporanee. Nel 1912, Fioresi iniziò a farsi conoscere nel panorama artistico, partecipando a mostre e ricevendo riconoscimenti per il suo lavoro. La sua arte si caratterizzava per una profonda sensibilità e una ricerca continua della bellezza, attraverso l'esplorazione di vari soggetti, dalla natura morta al ritratto, dal paesaggio alla figura umana. La sua capacità di catturare l'essenza dei suoi soggetti con delicatezza e precisione gli guadagnò l'ammirazione sia del pubblico che della critica. Durante la sua carriera, Fioresi esplorò diverse tecniche pittoriche, dimostrando una notevole versatilità. La sua opera è caratterizzata da un uso ricercato del colore e da una particolare attenzione alla composizione e alla luce, elementi che contribuivano a creare atmosfere evocative e intime. L'influenza della Scuola bolognese di pittura, nota per il suo "spirito figurativo", è evidente in molte delle sue opere, che si distinguono per la loro eleganza e raffinatezza. Nonostante la sua dedizione alla pittura, Fioresi non trascurò l'aspetto teorico e critico dell'arte. Scrisse infatti diversi testi, tra cui "Permestessiana", che riflettono la sua profonda riflessione sull'arte e sul ruolo dell'artista nella società. Questi scritti offrono uno spaccato interessante sul suo pensiero e sulla sua visione artistica, arricchendo ulteriormente il suo lascito. La città di Bologna riconobbe il valore di Fioresi con una grande antologica nel 1926, dove furono presentate 144 opere, tutte recenti, segno dell'instancabile produzione e della continua evoluzione del suo stile. Questa mostra consolidò la sua reputazione come uno dei pittori più significativi della sua generazione, capace di interpretare la realtà con sensibilità e originalità. Garzia Fioresi morì a Bologna il 29 marzo 1968, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua opera continua a essere apprezzata e studiata per la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, testimoniando la vitalità e la complessità dell'arte italiana del XX secolo. La sua vita, dedicata alla ricerca della bellezza e all'espressione della propria visione interiore attraverso l'arte, rimane un esempio di dedizione e passione per le generazioni future di artisti.
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