La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Donato Frisia ( Merate 1883 - 1953). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Donato Frisia è stato un pittore italiano, nato a Merate il 30 agosto 1883 e morto nella stessa città il 13 dicembre 1953. La sua vita e la sua opera si inseriscono pienamente nel contesto artistico italiano di inizio Novecento, periodo in cui l'arte iniziava a vivere profonde trasformazioni, spaziando dal naturalismo verso le avanguardie. La formazione artistica di Frisia inizia all'Accademia di Brera a Milano, dove studia dal 1905 al 1910. Questi anni sono fondamentali per la sua crescita artistica; a Brera, Frisia entra in contatto con Emilio Gola, pittore noto per le sue vedute liriche e atmosferiche, e ne diventa amico e seguace. Questa amicizia lo inserisce in una cerchia di artisti che avranno un'influenza significativa sul suo stile e sulla sua visione dell'arte. Nel 1910, Frisia partecipa per la prima volta all'Esposizione Nazionale di Belle Arti presso la Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano, evento che segna l'inizio della sua carriera ufficiale come pittore. La sua opera inizia a essere riconosciuta e apprezzata per la capacità di catturare la luce e l'atmosfera dei paesaggi e delle nature morte, generi che prediligerà per tutta la vita. La partecipazione di Frisia alla Biennale di Venezia inizia con l'11ª Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia nel 1914, un riconoscimento importante che gli permette di esporre su un palcoscenico artistico di rilievo internazionale. La sua presenza alla Biennale si ripeterà più volte, culminando con una sala personale alla 23ª Esposizione Internazionale di Venezia nel 1942, testimonianza del riconoscimento del suo contributo all'arte italiana. Durante la Prima Guerra Mondiale, Frisia serve come soldato, un'esperienza che, pur traumatica, non interrompe il suo percorso artistico. Al contrario, terminato il conflitto, intraprende numerosi viaggi, soprattutto a Parigi, che arricchiscono ulteriormente la sua visione artistica e lo espongono a nuove influenze e correnti artistiche. Negli anni '20, Frisia riceve importanti riconoscimenti: nel 1921 gli viene assegnato il Premio Mylius dall'Accademia di Belle Arti di Milano e, l'anno successivo, il Premio Principe Umberto. Questi premi non solo consolidano la sua reputazione come artista di talento ma gli permettono anche di continuare a viaggiare, estendendo i suoi orizzonti verso il Nord Africa negli anni '30. L'opera di Frisia si caratterizza per una rinnovata visione del naturalismo lombardo, in cui la fedeltà alla natura si fonde con una sensibilità moderna verso la luce e il colore. Le sue tele sono spesso permeate da una luce soffusa che avvolge delicatamente i soggetti, siano essi paesaggi, nature morte o ritratti. Questa sensibilità lo rende un artista particolarmente apprezzato per l'esecuzione di monumenti funebri, dove la sua capacità di evocare atmosfere intime e riflessive trova piena espressione. Nonostante la sua attività si concentri prevalentemente sulla pittura, Frisia non trascura altre forme d'arte. La sua versatilità artistica si manifesta anche nella realizzazione di opere grafiche e nella partecipazione a progetti di decorazione e restauro, attività che lo vedono impegnato in diversi contesti e con vari materiali. La morte di Donato Frisia nel 1953 non segna la fine del suo impatto sull'arte italiana. La sua eredità continua a essere celebrata attraverso mostre, studi e pubblicazioni che riconoscono il suo contributo unico alla pittura del Novecento. La sua opera rimane un punto di riferimento per gli studiosi e gli appassionati d'arte, testimoniando la vitalità e la ricchezza dell'arte italiana in un periodo di grandi cambiamenti.
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