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Gaetano Gallino fu un pittore italiano nato a Genova l'11 febbraio 1804 e morto nella stessa città il 10 ottobre 1884. La sua vita si svolse in un periodo storico particolarmente turbolento per l'Italia, che vide le guerre d'indipendenza e il processo di unificazione nazionale noto come Risorgimento. Gallino fu testimone e partecipe di quest'epoca di grandi cambiamenti, non solo attraverso la sua arte ma anche con il suo impegno politico. Fin da giovane, Gallino mostrò un notevole talento per il disegno e la pittura. Entrò giovanissimo nella bottega del pittore Santo Tagliafichi, dove apprese le prime nozioni dell'arte. Nel 1814, a soli dieci anni, si iscrisse alla scuola di disegno dell'Accademia Ligustica di Belle Arti, dove ebbe modo di perfezionare la sua tecnica e di studiare i grandi maestri del passato. Questa formazione gli permise di sviluppare uno stile personale che si distingueva per la precisione del tratto e la vivacità cromatica. La sua carriera artistica prese il via con la realizzazione di ritratti e opere di genere, ma fu soprattutto come ritrattista che Gallino si guadagnò una certa fama. Tra i suoi soggetti più noti ci sono Anita e Giuseppe Garibaldi, figure emblematiche del Risorgimento italiano. La scelta di questi soggetti non fu casuale: Gallino era un fervente sostenitore di Giuseppe Mazzini e delle sue idee repubblicane e unitarie. La sua adesione ai valori mazziniani lo portò all'esilio, durante il quale incontrò Giuseppe Garibaldi in Uruguay nel 1841. Questo incontro fu significativo non solo per la sua vita personale ma anche per la sua arte, poiché Garibaldi divenne uno dei suoi soggetti preferiti. Le opere di Gallino, in particolare i ritratti, si caratterizzano per una forte espressività e una grande attenzione al dettaglio. I suoi dipinti trasmettono un senso di immediata presenza fisica e psicologica dei soggetti, che sembrano quasi emergere dalla tela per la loro vividezza. Questa capacità di catturare l'essenza dei suoi modelli gli valse l'apprezzamento di un pubblico ampio e variegato. Nonostante la sua attività artistica fosse intensa e apprezzata, Gallino non trascurò mai il suo impegno politico. La sua arte era per lui un mezzo per esprimere le sue convinzioni e per contribuire alla causa dell'indipendenza e dell'unità italiana. Questo aspetto della sua vita è meno documentato rispetto alla sua produzione artistica, ma non per questo meno importante. Dopo il suo ritorno in Italia, Gallino continuò a lavorare come pittore a Genova, dove rimase fino alla sua morte. La sua eredità artistica è stata riconosciuta e apprezzata anche dopo la sua scomparsa, e le sue opere sono oggi conservate in musei e collezioni private. La sua figura di artista e patriota è emblematica di un'epoca in cui l'arte e la politica erano strettamente intrecciate e in cui la figura dell'intellettuale era centrale nel dibattito pubblico. In conclusione, Gaetano Gallino fu un artista di grande talento e un patriota appassionato, la cui vita e opera si intrecciano con la storia dell'Italia del XIX secolo. Il suo contributo al mondo dell'arte e il suo impegno civile lo rendono una figura di spicco nel panorama culturale italiano del suo tempo.
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