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Francesco Gamba fu un pittore italiano noto principalmente per le sue marine, nato a Torino il 21 dicembre 1818 e deceduto nella stessa città il 10 maggio 1887. La sua vita fu segnata da un profondo legame con l'arte e da un incessante desiderio di esplorazione, sia geografica che stilistica. Figlio di Alberto Gamba, un revisore principale per la Corte di Carlo Alberto di Sardegna, che fu nominato Barone nel 1835, e di Marta Borgnis di Mannheim, Francesco crebbe in un ambiente familiare che favoriva la cultura e l'istruzione. Suo fratello Enrico seguì le sue orme diventando anch'egli pittore, mentre l'altro fratello, Alberto, intraprese la carriera medica, divenendo un accademico di rilievo a Torino. Inizialmente, Francesco intraprese studi in legge, ma presto abbandonò l'università per dedicarsi alla sua vera passione: la pittura. La sua sete di conoscenza e la sua curiosità lo portarono a viaggiare per mesi intorno al Mediterraneo e in Europa, esperienze che influenzarono profondamente la sua arte. Al suo ritorno a Torino, si iscrisse all'Accademia Albertina, dove iniziò formalmente il suo percorso artistico. Nel 1842, partecipò alla mostra Promotrice di Torino, e nel 1846 presentò una dozzina di dipinti paesaggistici, riflessi dei suoi numerosi viaggi. Continuò a viaggiare e a dipingere in tutta Europa, visitando paesi come Francia, Germania, Paesi Bassi, Gran Bretagna e Norvegia. Durante il periodo tra il 1845 e il 1855, Gamba incontrò gli artisti paesaggisti delle Scuole di Fontainebleau e di Düsseldorf, e fu influenzato dai pittori di marine Andreas Achenbach e Hermann Mevius. Prediligeva dipingere all'aperto, seguendo l'esempio dei pittori Macchiaioli, e fu amico di Ferdinando Arborio Gattinara di Breme. Nel 1855, Gamba partecipò alla riforma dell'Accademia Albertina e le sue opere iniziarono a guadagnare riconoscimento e ammirazione. Tra i suoi lavori più noti si annoverano "Il vecchio canale di Annecy" (1847), "La spiaggia di Ostenda" (1852), "Bassa marea lungo le dune di Scheveningen" (1855) e "Costa tempestosa della Normandia" (1856). La sua "Veduta di Moncalieri" (1853) è conservata nel Castello Reale di Agliè. Verso la fine del 1869, Francesco Gamba assunse la direzione della Pinacoteca Reale, consolidando la sua reputazione nel campo artistico. Si interessò anche alla critica d'arte, scrivendo sul lavoro del pittore Defendente Ferrari. Tra i suoi allievi si annoverano Angelo Beccaria, Carlo Piacenza e Giuseppe Camino, che contribuirono a perpetuare il suo insegnamento e la sua visione artistica. Francesco Gamba fu anche un membro attivo della comunità artistica, partecipando a società e collaborazioni che promuovevano l'arte in Italia. Fu socio promotore dell'Acquaforte e membro della Società degli Acquafortisti dal 1870. La sua attività non si limitò alla pittura, ma si estese anche all'illustrazione di libri, dimostrando la sua versatilità e il suo talento in diverse forme d'arte. La sua produzione artistica fu molto apprezzata per la capacità di catturare l'essenza del mare e dei paesaggi che ritraeva, con una particolare attenzione alla luce e al colore. Le sue opere sono caratterizzate da una tecnica raffinata e da una sensibilità che riflette il suo amore per la natura e per i luoghi che ha visitato. Francesco Gamba lasciò un'eredità duratura nel panorama artistico italiano, con opere che continuano ad essere esposte e ammirate in musei e collezioni private. La sua vita e la sua arte sono testimonianza di un periodo di grande fermento culturale in Italia e in Europa, e il suo contributo alla pittura di paesaggio e marina rimane un punto di riferimento per gli studiosi e gli appassionati d'arte.
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